Referendum autonomia Lombardia, Maroni: "Non critico Zaia, lo sostengo. Ma strade diverse"

Il governatore lombardo ha spiegato: "Noi parliamo di 'Specialità' della Regione, non di 'Statuto Speciale', ma di 'Lombardia Speciale'

Luca Zaia e Roberto Maroni

Luca Zaia e Roberto Maroni

Milano, 24 ottobre 2017 -  "Con Luca Zaia ci siamo sentiti. Io non lo critico, anzi lo sostengo sempre pienamente. Ho solo detto che per noi la strada è diversa". Queste le parole del governatore Lombardo, Roberto Maroni, commentando questa mattina a margine della Fiera Smau a Milano, la posizione del presidente della Regione Veneto, che ha lanciato la proposta di statuto speciale per la sua Regione. "Il nostro quesito non prevede lo statuto speciale quindi anche volendo io non posso chiederlo. Rispetto le scelte di Zaia e lo sosterrò in questa sua iniziativa perchè è giusto che lui decida" ha quindi precisato. Maroni non è sembrato positivo sulla possibilità di portare le istanze delle due regioni insieme a Roma: "Vediamo se riusciamo a fare una trattativa comune percè' il governo ha già detto che non e' disponibile a discutere con lui sullo statuto speciale". " Zaia però fa benissimo a fare quello che fa" ha ribadito. 

Maroni ha poi spiegato:  "Noi partiamo oggi in Consiglio regionale con la nuova strada, che è quella di fare una risoluzione per dare attuazione agli articoli 116 e 117, perche' questo dice il nostro quesito referendario e siamo vincolati a quello, ovviamente. Anche a me piacerebbe avere la Lombardia a Statuto Speciale, ma il nostro quesito dice un'altra cosa e io mi attengo a quello". "Noi parliamo di 'Specialita'' della Regione, non di 'Statuto Speciale', ma di 'Lombardia Speciale', - ha precisato il presidente - è la cosa su cui voglio insistere, perchè è una terza via tra la Regione a Statuto Ordinario e la Regione a Statuto Speciale: una 'via lombarda'. Se la Lombardia venisse riconosciuta come 'Regione Speciale', potrebbe avere comunque grandi benefici, anche senza diventare una Regione a Statuto Speciale, perchè questo richiederebbe una modifica costituzionale".

 "Oggi in Consiglio regionale dirò che faremo una serie di incontri con gli stakeholder e gli Enti locali, ho gia' sentito il presidenti Brivio e Mottinelli, - ha spiegato Maroni -, ci vedremo non appena sara' depositata in Consiglio regionale la risoluzione di attuazione e verra' indicata da loro una delegazione: voglio andare a trattare con una squadra, perche' non intendo fare io da solo con Gentiloni o il Governo la trattativa, ma di organizzare un percorso istituzionale, molto dettagliato, con tavoli tematici su macroaree, che raggruppino le materie. Dovremo quindi costituire una squadra che rappresenti la Lombardia e'cominciamo oggi. "Ci diamo tempo due, tre settimane al massimo - ha concluso il governatore - e sono gia' d'accordo con Gentiloni e Bressa: appena siamo pronti, loro sono pronti. Sono felice che oltre tre milioni di Lombardi mi sostengano, farò valere questo grande peso democratico".

IPOTESI VOTO RISOLUZIONE IL 16 NOVEMBRE -  Il Consiglio regionale della Lombardia potrebbe arrivare ad approvare la risoluzione con le materie da trattare con lo Stato nella seconda settimana di novembre, in una seduta ad hoc. Lo ha comunicato in avvio di seduta il presidente dell'Aula, Raffaele Cattaneo, ipotizzando come data utile il 16 novembre. "Chiedo al Consiglio regionale di mettere nella risoluzione tutte e 23 le materie con relative risorse, vi chiedo di farlo al massimo in tre settimane perché il presidente Gentiloni mi ha detto che appena siamo pronti non aspetterà 60 giorni" per avviare la trattativa. 

SALA: "MARONI FA BENE A PRENDERE DISTANZE DA ZAIA" -  "Il referendum per l'autonomia un punto lo segna: a richiesta di piu' considerazione e autonomia da parte del Nord. Io la interpreto come maggiore autonomia gestionale che si riflette sulle risorse come conseguenza. Qualcun altro lo interpreta come richiesta sulle tasse, cosa che non mi vede d'accordo. Credo si debba fare un percorso di dialogo con il governo. Bene che Maroni prenda le distanze da Zaia che sta andando su una strada molto pericolosa.". Lo ha detto il sindaco di Milano e della Citta' Metropolitana, Giuseppe Sala, parlando  a margine degli Stati Generali della Citta' metropolitana di Milano, commentando gli esiti del referendum per l'autonomia. "Le tasse dipendono da un criterio di efficienza ma anche di solidarieta'. Che ci piaccia o meno danno un riequilibrio solidaristico e sociale: e' il principio della democrazia. Il comune di Milano lascia nel saldo netto al Paese 515 milioni. Sbagliato? Noi stiamo chiedendo che venga un po' recuperato ma da qui a chiedere che ci vengano lasciati tutti i soldi e' puro slogan elettorale che non mi trovera' mai d'accordo". In merito alla sua partecipazione al tavolo con il governo, Sala ha specificato "Non ho mai chiesti di partecipare. Mi sembra una cosa di buon senso che Gori partecipi a questo tavolo. Spero che Maroni abbia il buon senso di coinvolgere Gori".

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