Lombardia, un referendum e due prime volte: ecco tutte le istruzioni per votare

Debuttano i tablet. E Lombardia Informatica farà il lavoro del Viminale

Il presidente della Regione nella (finta) cabina allestita ieri a Palazzo Lombardia

Il presidente della Regione nella (finta) cabina allestita ieri a Palazzo Lombardia

Milano, 10 ottobre 2017 - Quella di domenica 22 ottobre sarà una tornata elettorale inedita per almeno due motivi: per la prima volta in Italia si sperimenterà il voto elettronico e per la prima volta la gestione dei dati elettorali sarà a carico di Lombardia Informatica, società della Regione, mentre il ruolo del Ministero dell’Interno sarà marginale rispetto al solito. Come noto, si vota per il referendum sull’autonomia della Lombardia, un referendum solo consultivo il cui quesito non dettaglia e non esclude alcuna rivendicazione su alcuna materia specifica: «Volete voi che la Regione Lombardia, in considerazione della sua specialità, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all’articolo richiamato?».

Le modalità di voto sono state presentate ieri dal governatore Roberto Maroni. Le urne saranno aperte dalle 7 alle 23 di domenica. Niente carta né matita: in cabina l’elettore troverà un tablet. La Regione ne ha ordinati 24mila, tre per ognuna delle 8mila sezioni che saranno aperte in Lombardia. Duemila gli apparecchi di scorta in caso di guasti. «In aggiunta – spiega Maroni – ci saranno le squadre di assistenza della società che ci ha fornito i tablet, squadre che hanno garantito di poter intervenire in ogni seggio entro 30 minuti dalla segnalazione». Gi aventi diritto al voto saranno oltre 7,5 milioni. Basterà un qualsiasi documento d’identità per esprimere la propria preferenza, non è necessario presentarsi al seggio con la tessera elettorale tant’è che sulla stessa non sarà apposto alcun timbro che testimoni l’avvenuta partecipazione al voto. Il motivo? Il referendum è consultivo ed è stato chiesto, ottenuto e organizzato dalla Regione

. «Il Viminale – fa sapere ancora Maroni – ha approvato il metodo del voto elettronico, sostenendo che offre tutte le garanzie del caso». E il ruolo del ministero, di fatto, si esaurisce qui. I dati saranno raccolti e trattati da Lombardia Informatica. L’approvazione ultima spetterà, invece, alla Corte d’Appello come d’uso. Appena entrato in cabina, l’elettore ha una sola scelta: deve pigiare direttamente sullo schermo del tablet il tasto «inizia». A quel punto si apre la schermata col quesito referendario e le tre opzioni: «sì», «no», «scheda bianca». Pigiata un’opzione, il sistema chiederà di confermarla pigiando su «vota» o di smentirla pigiando su «cambia». La seconda opzione consente di tornare alla schermata precedente. Terminate le operazioni di voto, sul tavolo del presidente di seggio, l’unico a conoscere il codice per attivare i tablet, si accende una luce verde che testimonia che tutto si è svolto con regolarità. Costo complessivo della tornata elettorale: circa 50 milioni di euro.

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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