Accordo Regione-Anci, ecco il protocollo anti-smog in Lombardia

Stabilito un elenco di misure pronte all'uso. Il protocollo non è vincolante: le amministrazioni locali possono infatti aderirvi su base volontaria

La firma del protocollo in Regione (Newpress)

La firma del protocollo in Regione (Newpress)

Milano, 24 ottobre 2016 - Regione Lombardia e Anci hanno sottoscritto un protocollo anti-smog. L'obiettivo è creare azioni coordinate, per evitare interventi isolati, come per esempio blocchi del traffico nei periodi di emergenza.  Di "etica della responsabilità" verso i cittadini, ha parlato il governatore Roberto Maroni (Lega), ringraziando i sindaci guidati da Roberto Scanagatti (Pd), che hanno messo da parte le differenze politiche per trovare proposte comuni. Maroni ha però aggiunto che per ottenere migliori risultati serve "che sia finalmente riconosciuta la specificità del bacino padano, che avevamo chiesto al governo già nel 2013, ma ancora non è stata oggetto di confronto in sede Ue, lo faremo noi".

Il limite del protocollo firmato fra Regione e Comuni è che non è vincolante: le amministrazioni locali possono infatti aderirvi su base volontaria. La sperimentazione durerà fino al 15 aprile 2017. Intanto però c'è un elenco di misure pronte all'uso non appena, nell'area critica, si supereranno due livelli. Il primo quando vengono superati i 7 giorni con 50 microgrammi di pm10 al metrocubo, il secondo oltre i 7 giorni con 70 microgrammi. Si prevede fra l'altro l'estensione delle limitazioni all'utilizzo dei veicoli fino a Euro 2 diesel e il divieto agli Euro 3 diesel. Particolare attenzione alla limitazione di biomassa legnosa e agli incentivi per favorire l'uso dei mezzi pubblici nei giorni di emergenza inquinamento.

Maroni si è poi soffermato sugli aspetti migliorabili del protocollo: "Mi piacerebbe che il Governo italiano desse incentivi per la sostituzione di veicoli pubblici e privati come ha fatto recentamente con la Regione Campania, a cui ha donato 600 milioni per il trasporto pubblico". Le misure, destinate ai Comuni degli agglomerati di Milano, Bergamo e Brescia prevedono due livelli di intervento e serviranno per "evitare quel che accaduto nel 2015, quando di fronte all'emergenza ogni Comune si è mosso singolarmente", ha detto il presidente Anci Lombardia, Roberto Scanagatti, che ha presentato il protocollo in Regione assieme a Maroni e all'assessore regionale all'Ambiente Claudia Terzi. Scanagatti e Terzi hanno sottolineato la natura preventiva e omogenea delle misure, vera innovazione rispetto al passato: "Le disposizioni prese in situazioni di emergenza non sono mai risolutive", ha detto il presidente Anci e sindaco di Monza. Alla presentazione anche l'assessore alla Mobilita' per il Comune di Milano, Marco Granelli, che ha proposto alla Regione incentivi comuni per il potenziamento del trasporto pubblico nei giorni di blocco del traffico: "Nel momento in cui blocchiamo i veicoli- dice Granelli- dobbiamo poter offrire alternative". 

 

SALA: "GIUSTO MA NON ESAUSTIVO" -  Il piano Aria sottoscritto oggi a Palazzo Lombardia "è una cosa giusta, ma chiaramente non è esaustiva". Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala a margine dell'incontro 'Milano città condivisa' in via Romagnosi. "La mia preoccupazione - ha proseguito - sul funzionamento della città metropolitana prima di tutto è su questo tema. La città metropolitana deve svolgere quel ruolo: se non c'è nessuno che media tra Comune e Regione è difficile poi far le cose. Purtroppo in questo momento siamo ancora in una situazione non facilissima. Adesso ne parlerò un po' con tutti, anche con Scanagatti, per trovare una via condivisa che non può che essere di lungo termine". Sala spiega anche che si cercherà di evitare le misure come i blocchi del traffico o la circolazione a targhe alterne:"noi vorremmo cercare di evitare tutto il possibile anche se è difficile dire sempre no. Vediamo come si evolve la situazione, però credo che il tema dei blocchi e delle targhe alterne non abbia dimostrato di essere una via molto risolutiva ed efficace". Per Sala servono misure strutturali che però "richiedono tempi più lunghi".

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