Pd, la carica dei 500 per Renzi. Tasca: "Sono un tecnico, voto Matteo"

Incontro al Teatro Franco Parenti. L’assessore di Sala in platea

Matteo Renzi accolto dai sostenitori al Parenti (Ansa)

Matteo Renzi accolto dai sostenitori al Parenti (Ansa)

Milano, 22 aprile 2017 - In platea ci sono l’assessore al Bilancio Roberto Tasca e l’ex calciatore Fulvio Collovati, l’archistar Stefano Boeri e il sottosegretario Ivan Scalfarotto, il segretario milanese dei democratici Pietro Bussolati e la vicesindaco Anna Scavuzzo. Teatro Franco Parenti, ieri sera. In 500 aspettano Matteo Renzi e Maurizio Martina, il ticket favorito per la vittoria alle primarie del Pd di domenica prossima.

Renzi e Martina arrivano da un precedente appuntamento a Bergamo e il pubblico milanese li accoglie con un lungo applauso. Il Rottamatore ha un debole per Milano, negli ultimi mesi ci è venuto tante volte, da premier ancora di più. L’appuntamento di ieri, intitolato «#Noi che...», è dedicato alla ricerca scientifica, in particolare. Non a caso tra i primi interventi in scaletta c’è la «ministra» dell’Istruzione Valeria Fedeli. Ma non solo. Prende la parola anche una giovane ricercatrice. I militanti si guardano intorno. Qualcuno spera nell’arrivo a sorpresa del sindaco Giuseppe Sala. Niente da fare. Il primo cittadino conferma la linea annunciata giovedì: «Andrò a votare alle primarie del Pd ma fino alla fine non dirò per chi». Insomma, Sala non ha intenzione di tirare la volata a Renzi. Il sindaco non c’è, ma al Franco Parenti arriva l’assessore al Bilancio Tasca, fedelissimo di Sala e da ieri renziano conclamato. Tasca nel pomeriggio, a margine di una commissione in Comune, spiega il motivo della sua presenza alla manifestazione targata Pd. Con una premessa: «Resto un assessore tecnico. Si diventa politico quando uno decide di farlo e prova a prendere i voti». Detto questo, Tasca sottolinea: «Andrò a votare alle primarie e voterò Renzi. Nel panorama politico italiano, ancora adesso e in questa sezione specifica delle primarie del Pd, mi sembra quello che abbia le idee migliori. Da tecnico, ad esempio, condivido l’idea di centralizzare la spesa pubblica, così come sono d’accordo con l’orientamento volto a limitare l’imposizione fiscale. Ma bisogna fare una riflessione in più per intervenire strutturalmente sul debito pubblico italiano». Meglio il Pd autosufficiente o un centrosinistra largo? «Io credo nella soluzione adottata a Milano: il centrosinistra». L’assessore, però, aggiunge: «Bisogna partire da qui per provare ad aggregare il più possibile. È difficile pensare di governare l’Italia senza arrivare a includere anche il centro». Gli interventi al Parenti, intanto, si susseguono. Martina sottolinea: «Il congresso conferma che questo è l’unico partito non personalistico. È un partito delle persone, al plurale». Il ministro ringrazia Renzi per aver «scommesso su Milano», a partire dall’Expo: «Se abbiamo vinto in questa città è per la generosità di tantissime persone che hanno permesso di arrivare primi alle elezioni in cui sembrava a un certo punto difficoltosa la conferma di un sindaco di centrosinistra dopo la decisione di non ricandidarsi di Giuliano Pisapia che salutiamo».

 

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