Pisapia lancia Campo Progressista: "Mai più al governo con la destra" / FOTO

L'evento alla Santeria di viale Toscana, presenti anche Laura Boldrini, Franco Monaco e Massimiliano Smeriglio

Giuliano Pisapia e Laura Boldrini

Giuliano Pisapia e Laura Boldrini

Milano, 14 febbraio 2017 - "Mai più al governo con la destra". E' la parola d'ordine di Giuliano Pisapia, l'ex sindaco di Milano che ha lanciato dal Santeria in viale Toscana il suo Campo Progressista. Troppo poco lo spazio per accogliere tutte le persone che volevano ascoltare la tavola rotonda con la presidente della Camera Laura Boldrini, l'ulivista Pd Franco Monaco e il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio, esponente di quella parte di SI che non vuole seguire il percorso di Nichi Vendola. Dopo il convegno, dal titolo "Futuro prossimo", vi sarà la pubblicazione di un manifesto valoriale, poi il lavoro di ascolto sui territori, per arrivare alla stesura di un programma e costruire una "sinistra di governo" che abbia un limite a destra da non varcare.

Dalla presidente della Camera arrivano le bordate più dure verso il Pd di Renzi: "La sinistra in troppi frangenti ha abdicato e ha fatto quello che non doveva fare". Ovvero "ha fatto la destra", e per questo "ha deluso". Creando però le condizioni perchè il Campo Progressista, è l'immagine scelta da Pisapia, possa oggi "essere arato per tornare a fiorire". Il percorso, assicura Pisapia, "non dovrà avere come punto di riferimento le elezioni", anche se ovviamente l'orizzonte è quello. Prima il manifesto con i valori, poi l'11 marzo vi sarà l'iniziativa nazionale a Roma, e da lì le Officine per l'Italia, gruppi di lavoro per il programma. Un percorso che rispecchia, spiega l'ex sindaco di Milano, il senso dell'iniziativa: "Ascoltare i territori, il mondo dell'associazionismo. Capire le priorità e dare risposte a livello parlamentare e di governo". Ma solo dopo aver ascoltato, quello che Renzi - è la critica di Pisapia - non ha voluto fare, sanza poi "fare marcia indietro da scelte sbagliate", perchè ci si è circondati di yesmen, mentre la politica è condivisione". Solo così, è la proposta di Pisapia, si potrà replicare a livello nazionale quello che è già realtà "in gran parte" degli 8mila Comuni italiani, ovvero giunte di centrosinistra o di sinistra-centro che governano senza la destra. E che "governano bene, con la concretezza dell'agire. Può accadere anche a livello nazionale. Ce la possiamo fare", è la convinzione di Pisapia. A patto che "i programmi siano costruiti dal basso e non dall'alto. Senza rottamare nessuno, senza dire che voglio escludere qualcuno". Una convinzione da cui discende l'avversione vero la figura del leader carismatico: "I leader sono destinati a diventare uomini soli al comando". E anche se consapevole del suo ruolo, PIsapia invita "tutti a dare il loro contributo". Tanto più che "volevo andare in pensione..." dopo l'esperienza da sindaco di Milano. E tuttavia il nuovo impegno "mi è scattato dopo aver visto quanto bisogno c'è di buona politica, che significa onestà, sobrietà, legalità, rinuncia ai privilegi. E aver visto rinascere nei miei giri per l'Italia l'entusiasmo dell'Ulivo". Un progetto che fa dire a Pisapia di guardare "attentamente" al Pd, sapendo che "le scissioni sono divisioni di una comunità, mentre noi vogliamo una comunità ampia e unita". Più dura, ancora una volta, Boldrini: "Congresso, elezioni, date... sono questi i problemi del Paese? Per me no". Meglio lavorare ad una sinistra attenta alle diseguaglianze, non quella "distratta che ha perso la bussola, e ha chiuso forse entrambi gli occhi sui diritti dei lavoratori". Boldrini che riconosce: "Qui mi sento a casa", ma precisa: "E' un confronto di idee, non un nuovo soggetto politico".

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