Unione Europea, l'allarme di Monti: "Rischiamo davvero di perderla"

"Non credo sia catastrofismo impiegare la nostra immaginazione nella costruzione di scenari in cui l'Unione Europea sia stato un importante fenomeno transitorio", ha detto l'ex premier

MARIO MONTI

MARIO MONTI

Milano, 11 febbraio 2017 - L'ex premier Mario Monti lancia un allarme nel corso dell'incontro Forza Europa a Milano: "L'Unione Europea rischiamo davvero di perderla e non credo sia catastrofismo impiegare la nostra immaginazione nella costruzione di scenari in cui l'Unione Europea sia stato un importante fenomeno transitorio". L'evento è stato organizzato in primis dal sottosegretario agli Esteri Benedetto della Vedova: "Si sta facendo molto per perderla con azione positiva di piccone e azione negativa di equivoco e ambiguità", ha aggiunto il senatore a vita che considera "un dovere conservare l'Unione Europea".

Secondo Monti, "rispetto a cinque, dieci anni fa le battaglie per l'Europa e per un'Italia europea sono molto più importanti e difficili. Credo che sia il caso di cominciare a immaginare cosa sarebbe l'Europa senza l'Unione Europea", ha aggiunto. "Il parlare male dell'Europa per prendere un applauso è diventato un elemento corrosivo enorme", però si possono "smontare" gli argomenti dei populismi. Un esempio: "Da madame Le Pen ad alcuni nostri politici nazionalisti locali l'impulso ad uscire dall'euro e forse dalla Ue è motivato soprattutto dalla paura e da una voglia di rivalsa rispetto alla Germania". Però "non è stata la Germania a volere l'Euro ma l'Italia e la Francia con altri Paesi a volerlo" e "ci sarebbe una grande euforia in alcune parti della popolazione francese per sei mesi nell'ipotesi che dovessero uscire dall'euro. Poi sarebbero pronti a considerare una specie di tragedia la debolezza di una Francia che volutamente si è isolata".

All'evento ha partecipato Emma Bonino che in collegamento a Sky ha chiesto: "Voi giornalisti potreste chiedere alla Le Pen o a Salvini uscendo dall' Europa quali problemi si risolvono? Non solo non ne risolvono nessuno ma aumentano quelli che abbiamo". Gli antieuropeisti, ha sottolineato l'ex ministro degli Affari esteri, "non offrono soluzioni ma sono aggressivi. La teoria del capro espiatorio per cui qualunque cosa va male 'daje a qualcuno' non funziona ma è stata usata da tutti i Paesi. Fino a qualche tempo fa - ha aggiunto - l'Italia ha resistito ma mi pare che ci stiamo accodando al daje a Ue. Bisogna cambiare il racconto - ha concluso - e iniziare a dire che questa Europa è stata un successo. Qualunque siano oggi i limiti e i problemi non hanno a che vedere con la barbarie da cui ci ha fatto uscire".

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