Regionali, per Gori croci e delizie: Grasso lo attacca, Bonino lo sceglie

Il leader LeU: è la continuità. I Radicali: votiamo lui, ci aiuti per le firme

Giorgio Gori

Giorgio Gori

Milano, 17 gennaio 2018 - Giorgio Gori Iincassa il sostegno dei Radicali di Emma Bonino ma deve guardarsi dall’etichetta di candidato «della continuità» attribuitagli dal leader di “Liberi e Uguali”, Piero Grasso. A spiegare le ragioni per le quali la lista “Più Europa con Emma Bonino” supporterà la candidatura di Gori alla presidenza della Regione è Marco Cappato: «La nostra lista voterà e inviterà a votare Gori per motivazioni politiche e ideali che non dipendono da alcun tipo di trattativa e nemmeno dalla presentazione stessa della lista. Oggi il vero scontro politico è tra chi pensa che l’evidente crisi di efficacia delle democrazie nazionali si debba risolvere con più statalismo, più burocrazia e più corporazioni e chi invece ritiene che a questa crisi bisogna dare le soluzioni opposte a quelle di Matteo Salvini e dello stesso Fontana perché la soluzione è federalista. Oggi il termine federalismo va in direzione opposta alle loro politiche che sono nazionaliste e stataliste. Gori ha invece sostenuto la campagna “Ero straniero”. No alla piccola nazione padana di Salvini».

Poi l'affondo contro i dirigenti di “Liberi e Uguali”: «Non vorrei che chi pensa di fare la guerra a Renzi e quindi a Gori finisca per far mandare al governo in Regione e in Italia chi ne farebbe un cattivo uso» scandisce Pier Camillo Farasca, promotore di «Più Europa». Non è scontato che il gruppo che porta il nome dell’ex ministro degli Esteri possa presentare una lista a sostegno del sindaco di Bergamo perché per farlo dovrebbe raccogliere 10mila firme, dopo la legge regionale che ha dimezzato il numero di firme necessario per le formazioni che non sono rappresentate in aula. Per questo Cappato ha chiesto aiuto alla coalizione di centrosinistra: «Chiediamo a Gori un impegno per la raccolta firme sia per la presentazione della lista sia per la legge d’iniziativa popolare per cambiare queste norme illegali». «Il sostegno dei radicali e della lista Bonino mi onora personalmente – risponde Gori –. Il loro contributo ideale renderà ancora più forte la nostra proposta ai lombardi. Chiedo l’impegno di tutte le forze che mi sostengono per la raccolta firme necessaria a presentare la lista “Più Europa”, oltre che la proposta di legge per la modifica delle modalità con cui deve avvenire la sottoscrizione».

Fontana, candidato del centrodestra, attacca: «Gori è quello delle moschee e la Bonino è quella che ha dichiarato che da qui al 2025 ci servono oltre un milione e mezzo di immigrati l’anno. Una follia! Cui si aggiunge il piano di regolarizzare 500.000 irregolari già in Italia. Noi diciamo “no” al piano Gori-Bonino, che porterà all’immigrazione incontrollata». Contro il candidato del centrosinistra anche Grasso: «Io ho rispettato le scelte di chi sta sul territorio – dice in riferimento alla mancata alleanza col Pd –. Gori ha dato sensazione di continuità con il governo precedente, come sul caso del referendum autonomista».

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