Expo, Sala sceglie il silenzio. L’opposizione all’attacco: "Altri sei mesi di incertezza"

Critiche in Consiglio. Il Pd difende il primo cittadino

Il sindaco Giuseppe Sala, 58 anni

Il sindaco Giuseppe Sala, 58 anni

Milano, 10 gennaio 2017 - Scende in Consiglio comunale, incrocia il cronisti che lo aspettano al varco ma tira dritto ed entra in aula senza proferire parola. Il sindaco Giuseppe Sala non commenta la decisione del gip Lucio Marcantonio di concedere la proroga di sei mesi delle indagini sull’inchiesta sulla Piastra dell’Expo 2015 come richiesto dalla Procura generale. Sala, prima di Natale, appena appreso dai giornali di essere indagato per falso materiale e ideologico nell’ambito dell’inchiesta sulla Piastra, aveva deciso di autosospendersi per alcuni giorni dalla carica di primo cittadino. Una presa di posizione per certi versi clamorosa, che il sindaco ha rivisto solo dopo alcuni accertamenti svolti dal suo avvocato in Procura. Stavolta, invece, dopo la proroga delle indagini concessa dal gip, Sala sceglie una linea soft: nessuna dichiarazione sull’operato della magistratura e nessuna presa di posizione clamorosa da parte del primo cittadino.

In Consiglio comunale, intanto, l’opposizione va all’attacco di fronte al sindaco seduto sul suo scranno. Il primo a dar fuoco alle polveri è il capogruppo della Lega Alessandro Morelli: «Il sindaco deve chiarire quanto accaduto in Expo. Non capisco il suo atteggiamento: quando ha saputo di essere indagato si è autosospeso, ora che è arrivata la proroga delle indagini si autocongelerà? Sala ha un problema con Expo, un problema che è stato reso evidente dal suo mancato voto per la delibera su Cascina Merlata». A margine della seduta del Consiglio, invece, l’ex rivale di Sala alle elezioni Stefano Parisi, ora consigliere comunale, si augura che sull’inchiesta sulla Piastra Expo «si faccia chiarezza prima possibile. Sala deve lavorare tranquillamente perché Milano ha bisogno di un sindaco che operi serenamente». Il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi sottolinea: «È giusto che la Procura indaghi serenamente. Mi auguro che Sala non venga condizionato dall’inchiesta nelle sue azioni da sindaco».

Più dura un’altra azzurra, la consigliera comunale Silvia Sardone: «La proroga di sei mesi disposta dal gip ci dice che per altrettanto tempo avremo ancora un sindaco a mezzo servizio». La neocapogruppo del Movimento 5 Stelle in Comune Patrizia Bedori rincara la dose: «Speriamo che la magistratura faccia luce su tutti i misteri che avvolgono Expo, i terreni e i manager. Sala si è già mosso, ha già preso decisioni, ci auguriamo che fino a prova contraria rimanga a fare il suo compito e non prenda decisioni inopportune come quella di autosospendersi». Duro anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato: «Sala aveva annullato la sua autosospensione perché, a detta sua, aveva chiarito tutto. Non sembra proprio». A difendere il sindaco, infine, scende in campo il capogruppo del Partito democratico Filippo Barberis: «È giusto che la magistratura faccia i suoi approfondimenti. Noi siamo e restiamo sicuri del corretto operato del sindaco. La sua decisione di autospendersi è stata presa a tutela della città in attesa di chiarire un quadro di indagini che non ha registrato alcun elemento di novità».

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

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