Regionali, Fontana: "Gori sindaco solo da tre anni, un rivale senza esperienza"

Il candidato di centrodestra attacca: "Autonomia anche coi forconi"

Attilio Fontana (Newpress)

Attilio Fontana (Newpress)

Milano, 15 gennaio 208 - Affila armi e parole contro lo sfidante Giorgio Gori sostenendone la scarsa esperienza amministrativa, ribadisce la centralità dell’autonomia lombarda da perseguire, qualora servisse, anche con i forconi, si impegna ad estendere la platea degli esentati dal pagamento dell’asilo nido e, infine, derubrica a scelta locale l’estromissione dell’assessore regionale Gianni Fava dalla lista dei candidati. Così Attilio Fontana durante la visita alla scuola di formazione politica della Lega al fianco del segretario federale Matteo Salvini. L’uomo chiamato dallo stesso Salvini a confermare la leadership del centrodestra in Regione, il 4 marzo, fa valere i suoi due mandati da primo cittadino di Varese: «Giorgio Gori ha scarsa esperienza politica a livello comunale, perché ha fatto il sindaco solo per tre anni». In quel di corso Venezia è nel frattempo arrivata l’eco delle parole proferite dallo stesso Gori sul palco del Parenti, a partire dall’accusa di immobilismo e menefreghismo rivolta alla Giunta di Roberto Maroni sul fronte dell’accoglienza dei migranti.

«IL Pd e il suo candidato sull’immigrazione hanno gettato la maschera anche in Lombardia, mettendo tra le loro priorità gli immigrati, per cui dal 2014 ad oggi sono stati sprecati oltre 15 miliardi di risorse pubbliche, quattrini dei cittadini italiani e dei cittadini lombardi, per finanziare un’invasione senza regole – scandisce Fontana –. E ora Gori annuncia di voler gettare al vento ulteriori risorse, anche qui in Lombardia, risorse che invece noi utilizzeremo per promuovere politiche a favore dei nostri cittadini. Con quei soldi noi finanzieremo le politiche del lavoro, aiutaremo gli anziani e realizzaremo gli asili nido gratis, tanto per cominciare».

A proposito di asili, oggi la gratuità è prevista per le famiglie con un reddito pari o inferiore ai 20mila euro annui, ma Fontana si impegna «a implementare la misura, ampliandone i beneficiari». Quindi, di nuovo, il tema dell’autonomia, quasi un mantra ormai: «La nuova legislatura sarà improntata innazitutto all’autonomia, un tema che sarà la chiave di volta dei prossimi 5 anni perché bisognerà iniziare a declinare quello che, per adesso, è stato ottenuto dal governatore Maroni. Non è solo una questione economica, anche se avere più risorse sarebbe importantissimo, ma sarà anche una questione culturale». Quindi l’avviso: «Se ci sarà un Governo di centrosinistra e si bloccherà l’autonomia, bisognerà andare a Roma con i forconi».

Uno scenario, la vittoria del centrosinistra alle elezioni Politiche, che, come ovvio, Salvini al momento esclude: «Dal 5 marzo con l’autonomia si apre un mondo nuovo, su questo e su altro noi abbiamo sfondato la porta e ora tutti ci vengono dietro» rimarca il segretario federale prima di dare appuntamento ai militanti leghisti al 24 febbraio «quando riempiremo piazza Duomo, a Milano». Infine il caso Fava, assessore che ha curato tutta la partita dell’autonomia e considerato vicino a Maroni: «Sono scelte locali, figuriamoci se io e Attilio ci occupiamo delle liste provinciali» dice, evasivo, Salvini.

 

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