Elezioni politiche anticipate, Sala: "Preoccupato per nuovi metrò, Ema e area vasta"

Il sindaco di Milano osserva la situazione politica nazionale, vede le elezioni più vicine e sottolinea tre elementi di preoccupazione

Beppe Sala

Beppe Sala

Milano, 30 maggio 2017 - E' preoccupato per le elezioni politiche anticipate, ma non tanto per il risultato che potrà uscire dalle urne, quanto per le ricadute negative per Milano nei mesi di instabilità tra la campagna elettorale e la composizione del nuovo Governo. Il sindaco Giuseppe Sala osserva la situazione politica nazionale, vede le elezioni più vicine e sottolinea tre elementi di preoccupazione: la realizzazione del Patto per Milano soprattutto nell’ottica dei fondi governativi per le nuove metropolitane milanesi; la candidatura del capoluogo lombardo come sede dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco che dopo la Brexit deve traslocare da Londra in una metropoli comunitaria; il funzionamento della Città metropolitana, un ente con i conti in rosso.

Ma ripartiamo dall’inizio, dai progetti per le metropolitane. «Abbiamo lanciato con il Patto per Milano un corposo programma sulla mobilità urbana ed extraurbana – sottolinea il primo cittadino –. Il programma è serio, non riguarda solo la metropolitana verso Monza. Il ministro Delrio venerdì è venuto a fare il punto della situazione. Tutti sanno che le nuove metropolitane si fanno se il Governo partecipa in termini di fondi. Quando vado in giro a supportare i candidati sindaci del centrosinistra, alla fine quello di cui si parla è come la gente può raggiungere Milano in tempi brevi». Seconda preoccupazione, la candidatura italiana per l’Agenzia del farmaco: «Sapete quanto mi sta a cuore il tema di Ema, non vorrei mai che si cascasse in una situazione di poca forza del nostro Governo. Le possibilità di vederci assegnata Ema dipendono dal dossier di registrazione, che è fatto ed è buono, e poi da una decisione politica. Non vorrei mai che un Governo non definito e instabile ci portasse difficoltà in questo processo». La terza preoccupazione riguarda la Città metropolitana: «Sono sereno quando ragiono sul perimetro milanese, lo sono meno quando si tratta di allargarsi all’area metropolitana. Ma mi impegnerò molto». 

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