Cie, Sala: "Non contrario, ma serve un piano nazionale serio"

Il sindaco Sala afferma di non voler essere contrario in modo "preconcetto" ma chiede che venga preparato un "piano nazionale serio"

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Milano, 3 gennaio 2017 - Il sindaco di Milano entra nella discussione aperta sui Cie dal ministro dell'Interno, che ha deciso di riaprire e aumentare i Centri di identificazione ed espulsione, come reso noto quattro giorni fa. "A proposito di migrazioni - scrive sul suo profilo Facebook Giuseppe Sala -. Non intendo essere contrario in modo preconcetto alla riapertura dei Cie. Ma come ho sostenuto piu' volte serve un piano nazionale serio. Nei giorni scorsi - aggiunge Sala - ho ridiscusso della questione con Milena Gabanelli, la sua proposta mi convince". La nota conduttrice televisiva in un articolo ha sottolineato la necessita' di un progetto "complessivo, pragmatico e a gestione pubblica" da portare a Bruxelles per farlo finanziare.

D'altro canto, don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione Casa della carità, afferma che i Cie "non sono lo strumento per garantire maggior sicurezza". La proposta è di attivarne uno in ogni regione italiana. "Occorre invece puntare su buone politiche di accoglienza, rivedendo la legislazione sull'immigrazione, e sull'inclusione - ha aggiunto - favorendo percorsi di autonomia lavorativa e abitativa, promuovendo i diritti e coinvolgendo le comunità straniere che già sono presenti in Italia". Secondo Don Colmegna i Cie 'si sono dimostrati strumenti inutili a contrastare l'illegalità, come comprovato a suo tempo dalla Commissione De Misturà. "Ma, cosa più importante, sono stati condannati per essere luoghi di sostanziale detenzione - conclude - dove alle persone ospiti non erano garantiti né i diritti né la dignità umane, fondamentali per rispondere alla domanda di coesione sociale".

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