Milano, 4 aprile 2013 - Equitalia, una moneta lombarda, la spending review, i conti della Regione e, onnipresente, Expo e le infrastrutture da realizzare entro il 2015. Sono questi i punti toccati dal governatore lombardo Roberto Maroni durante la presentazione, nell'aula regionale, del suo programma di governo. 

Il presidente punta subito all'"autonomia" nella riscossione delle tasse, che prevede, secondo quanto illustrato dal presidente, l'addio di Equitalia da parte di Regione Lombardia. "La riscossione dei tributi deve essere più vicina al territorio - ha detto Maroni - e tener conto del contesto sociale: Equitalia non sta operando con questi criteri. Ecco perché intendiamo sostituirla con un ente di riscossione regionale, entro la fine dell'anno, per dare un adeguato supporto agli enti locali e, allo stesso tempo, ridurre disagi e costi per i cittadini in difficoltà". 

Non solo, le misure economiche del neogovernatore prevedono l'introduzione di un conio locale. Maroni ha annunciato che la Regione Lombardia procederà con "lo studio di fattibilità di un sistema di moneta complementare, anche tramite il coinvolgimento dei principali 'stakeholders' (azionisti, ndr), ovvero banche associazioni istituzioni e Cciaa". Nel suo intervento ha quindi garantito che si andrà avanti con il progetto avviato dal vice governatore leghista, Andrea Gibelli, nella passata legislatura, per l'introduzione del cosidetto 'lombard'. Un sistema di moneta complementare, ha spiegato Maroni, può essere utile "in periodi congiunturali caratterizzati dal 'credit crunch', come l'attuale, perché lo"sviluppo di nuovi strumenti di pagamento puo' agevolare lo scambio di beni e servizi".

 

I TAGLI -  Maroni ha indicato tra le priorità del governo regionale la lotta alla crisi economica, il contrasto all'illegalità e la riduzione dei costi della politica, con il taglio dei costi delle spese di funzionamento della Giunta regionale per un importo di 10 milioni di euro in cinque anni. "La giunta - ha detto - ha già dato una prima attuazione con la drastica riduzione delle sue spese di funzionamento, di rappresentanza e di segreteria e sull'utilizzo delle auto blu, che sarà consentito d'ora in poi esclusivamente a fini di servizio".

Maroni è poi tornato sul tema della distribuzione dei contributi sul territorio. Il famoso slogan del 75% di tasse che rimangono in Lombardia. "Chiederemo allo Stato che vengano riconosciute maggiori competenze, alle quali dovranno corrispondere maggiori risorse provenienti da tributi ed entrate regionali e dalla partecipazione diretta della Regione al gettito di tributi erariali riferibili al proprio territorio, in misura non inferiore al 75% delle entrate tributarie complessive. Entro la fine della legislatura questi due obiettivi strategici: l'istituzione della macro regione del Nord e l'attribuzione alle Regioni di una quota non inferiore al 75% del gettito tributario complessivo prodotto nel singolo territorio regionale". Ha aggiunto che Regione Lombardia assicurerà "un costante monitoraggio dei pagamenti perché siano rispettati i 60 giorni e ulteriormente abbassati".

 

SANITA' - Maroni ha difeso il 'modello' lombardo della sanità, minato dalle recenti inchieste giudiziarie. "A partire dal percorso virtuoso fin qui realizzato", ha però aggiunto, "dobbiamo porre le basi per un nuovo salto di qualità che permetterà alla Lombardia di essere leader europeo nel settore, nonostante la prospettiva di riduzione dei finanziamenti governativi". 

 

PREOCCUPAZIONE EXPO - Riguardo all'avanzamento dei lavori per l'Esposizone universale, il numero uno del Pirellone ha detto: "E' bene in quest'aula usare sempre il linguaggio della chiarezza: su Expo 2015 esprimo una forte preoccupazione sul rispetto dei tempi per la realizzazione di tutte le opere previste.Nei prossimi giorni incontrerò i commissari per l'Expo, Pisapia e Formigoni per fare con loro il punto della situazione e valutare le iniziative per consentire la realizzazione di tutte le opere previste nel rispetto dei tempi stabiliti".

Roberto Maroni ha concluso il suo discorso programmatico al Consiglio regionale lombardo citando Giorgio Gaber. "Un grande lombardo, Gaber, ci ammoniva che le buone intenzioni da sole non bastano: 'Se potessi mangiare un'idea - cantava il poeta - avrei fatto la mia rivoluzione". "Ecco, la rivoluzione che voglio fare io", ha aggiunto il governatore lombardo, "è quella della concretezza: trasformare le idee che ho illustrato in azioni incisive, efficaci e durature, nell'interesse esclusivo dei nostri cittadini". In apertura di intervento, Maroni ha ricordato il programma con cui si è presentato agli elettori. "Quegli impegni, assunti pubblicamente, rappresentano l'oggetto di un patto con gli elettori", ha sostenuto.