Milano, 28 febbraio 2013 - Roberto Maroni da oggi è al lavoro per formare la sua squadra di governo. Dopo un giorno di riposo, il neopresidente della Lombardia — reduce dalla vittoria alle elezioni regionali con il 42,81 per cento dei consensi (2.456.921 voti) contro il 38,24 per cento (2.194.169 voti) del candidato del centrosinistra Umberto Ambrosoli — inizia le prime consultazioni sulla composizione della Giunta regionale. C’è più di un nodo da sciogliere. E il dialogo con gli alleati del Popolo della Libertà si preannuncia in salita. Quali nodi? Prima di tutto il numero degli assessori: 16, il numero massimo previsto dalla legge, o di meno, magari 12 come l’ultimo esecutivo guidato da Roberto Formigoni? L’ultima parola spetta a Maroni. Ed ecco gli altri nodi: la scelta del vicegovernatore in quota Pdl, la persona giusta per la delicatissima delega alla Sanità e la ricerca delle donne da inserire nella squadra, visto che Maroni ha promesso una squadra con metà uomini e metà donne. Per ora i punti fermi sono pochi. Il governatore intende tenere per sé le deleghe a Sicurezza, Legalità e Trasparenza.


Non solo. L’assessore allo Sport è stato già indicato a più riprese da Maroni: si tratta di Antonio Rossi, pluricampione olimpico di canoa e portabandiera azzurro. Il punto interrogativo più grande, invece, resta quello del vicegovernatore. Spetterà al Pdl indicare il nome. In pole position c’è il coordinatore regionale dei pidiellini Mario Mantovani, il candidato più votato alle Regionali in tutta la Lombardia con 12.972 preferenze. Mantovani, però, è stato eletto anche al Senato e dovrà scegliere tra le due cariche elettive. Come vicegovernatore, Maroni in campagna elettorale aveva indicato un altro nome targato Pdl: il sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo, il capo dei «formattatori». Il presidente uscente Roberto Formigoni invece consiglia al suo successore un vice donna. Che alla fine rispunti il nome dell’ex ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini?

Si vedrà. Formigoni ha parlato anche della delega alla Sanità: «L’assessore sarà del Pdl. Maroni si è già espresso per una continuità dell’assessore uscente Mario Melazzini, eletto in Regione nella circoscrizione di Pavia». Nelle file dei lumbard un posto in Giunta quasi sicuramente toccherà al segretario della Lega lombarda Matteo Salvini (delega ai Giovani?), che potrebbe rinunciare al suo seggio alla Camera. Possibile la conferma del lumbard Andrea Gibelli, vicegovernatore uscente, non eletto in Parlamento (Commercio?). Per la Cultura spunta Vittorio Sgarbi.


massimiliano.mingoia@ilgiorno.net