Milano, 13 gennaio 2013 - "Non mi inquieti troppo perchè posso fare dichiarazioni che lo metterebbero a terra e lui sa di cosa sto parlando’’. E’ l’ "avvertimento’’ lanciato da Gabriele Albertini, in corsa per la presidenza della Regione Lombardia, al governatore Roberto Formigoni che lo ha accusato di puntare a poltrone che si aggiungerebbero a quella di eurodeputato.

Albertini, lanciando l’ ‘’avvertimento’’ a Formigoni, ha sottolineato: ‘’I colloqui che hanno riguardato alcuni argomenti molto vicini a lui sono avvenuti nel mio ufficio e sappiamo di cosa sto parlando. Non parliamo di poltrone perche’ non credo abbia argomenti apprezzabili da rappresentare’’. L’ex sindaco ha aggiunto che ‘’per il resto non ho altri motivi di conflitto con lui. Ha fatto la scelta sbagliata di abbandonare il campo e di ‘rientro’ per ragioni, a mio avviso, di potere e non di obiettivi, valori e proiezione futura. E’ un politico di professione, non so perche’ si e’ offeso quando ho detto la verità’’.

 

"ARGOMENTI POLITICI, NON PENALI" - Albertini ha poi voluto precisare: "In merito a ricostruzioni fantasiose che vedo e sento rispetto alle mie dichiarazioni di questa mattina, tengo a precisare che il progetto politico costruito con Formigoni in questi mesi e' stato oggetto di lunghi incontri, ragionamenti politici ed elettorali spesso avvenuti nel mio ufficio di lavoro. A questi incontri e ragionamenti e a null'altro, tantomeno di natura penale, mi riferivo nelle mie dichiarazioni".  "Con Formigoni - ha spiegato l'ex sindaco Albertini - ci siamo lasciati con un reciproco accordo sul doveroso rispetto del riserbo di quegli incontri. Riserbo che intendo rispettare, come ho fatto sino ad oggi. Non intendo pero' - ha concluso - essere attaccato su appetiti di poltrone o scambi di potere che non sono nella mia natura ne' nell'ottica del mio impegno politico".

 

"UNA TRISTE SORTE PER FORMIGONI" - E ancora: ''Non voglio infierire, ma penso che a Formigoni tocchera' una triste sorte che e' quella di accettare quel che io ho rifiutato, il che non e' una bella cosa''. Albertini, sottolineando di aver collaborato, quando era alla guida di Palazzo Marino, con Formigoni, ha aggiunto riferendosi alla scelta del Governatore di schierarsi non piu' con lui ma con il Pdl: ''Ha il mio dissenso per aver scartato all'ultimo miglio. Il suo progetto sarebbe rimasto valido ed era il mio, ed era quello innanzitutto di costituire attorno a questa candidatura una possibilita' di vittoria e in secondo luogo - ha aggiunto Albertini - era una conferma anziche' una rottura con i valori del Ppe che non e' favorevole alla secessione fiscale, ne' a una suddivisione di uno stato membro i vari staterelli e men che meno all'uscita dall'euro''.

 

"SALTI DI GIOIA PER IL SONDAGGIO" - "Sto facendo i salti di gioia, mi sento un gigante". Lo ha detto Gabriele Albertini oggi a Milano commentando un sondaggio che nella corsa per la poltrona di Presidente della Regione gli da’ il 10-11% dei consensi elettorali. ‘’Se da solo - ha aggiunto - un Albertini qualsiasi, senza partiti e senza altro che le modeste energie di cui dispongo, e’ gia’ in queste condizioni prima ancora di aver cominciato la campagna elettorale, devo dire che mi sento un gigante’’. L’ex sindaco, oltre a ricordare di non essere ne’ ministro uscente, ne’ segretario di partito, ha detto di essere rimasto ‘’colpito dal fatto che sembrerebbe che io abbia piu’ voti dalla sinistra moderata che dalla destra’’.

 

"CERTIFICAZIONE PER SPESE IN CONSIGLIO" - ''Regole certe e certificazioni precise con le quali si deve far conoscere il tipo di spesa, con allegata tutta la documentazione e una causale, da sottoporre alla valutazione di uffici neutrali''. E la ricetta indicata oggi a Milano da Gabriele Albertini, candidato al Pirellone con una lista indipendente e in corsa al parlamento nella lista Monti, per mettere fine alle presunte spese incontrollate dei soldi pubblici da parte di parecchi consiglieri regionali.

 

"AMBROSOLI, SA GOVERNARE?" - Per Gabriele Albertini, candidato al Pirellone, il suo 'antagonista' Umberto Ambrosoli ''e' una persone capace e perbene'', ma la sua corsa alla presidenza della Regione ''e' una scommessa da vincere, perche' si puo' anche partire, come ha fatto lui, come persona per bene e con una esperienza professionale apprezzabile, ma si deve anche dimostrare di essere capace di governare''. Quanto al caso di Oscar Giannino, Albertini spera in un suo ritorno ''ora che c'e stata la zampata del giaguaro'' e cioe' la scelta di Formigoni di correre con la Lega. In lista nel capoluogo lombardo rimangono invece il filosofo Stefano Zecchi e l'avvocato penalista, ex difensore di Nicole Minetti, nonche' console onorario del Portogallo Daria Pesce.

 

IL SILENZIO DI FORMIGONI -  Nessuna dichiarazione di Roberto Formigoni dopo le parole del candidato presidente in Lombardia Gabriele Albertini, che oggi si e' rivolto al governatore uscente invitandolo a non inquietarlo troppo ''perche' - ha detto - posso fare dichiarazioni che lo metterebbero a terra e lui sa di cosa sto parlando''. Dall'entourage di Formigoni hanno fatto sapere solo che ''il presidente non intende in alcun modo alimentare polemiche''.