Milano, 30 dicembre 2012 - Bene i parlamentari uscenti Emanuele Fiano e Barbara Pollastrini, i consiglieri regionali Franco Mirabelli e Giuseppe Civati e i due sindaci Lorenzo Guerini (Lodi) e Daniela Gasparini (Cinisello Balsamo). Un vero exploit per la generazione tra i 30 e i 40 anni: da Lia Quartapelle ad Alan Ferrari passando per Veronica Tentori, Chiara Braga e Miriam Cominelli. Questi i primi vincitori delle primarie parlamentari del Pd, tenutesi ieri in tutta la Lombardia. Nomi che alle Politiche di febbraio entreranno nelle liste dei democratici per la Camera e il Senato.

Tra gli sconfitti si segnala Giorgio Gori: a Bergamo lo spin doctor di Matteo Renzi non è andato oltre il 13% dei consensi, classificandosi solo al quarto posto. Ma potrebbe bastargli nel caso il Pd vinca alla Camera. A quel punto a Bergamo sarebbero riservati proprio quattro posti.

Centocinquemila gli elettori che hanno risposto alla chiamata delle primarie parlamentari. Alle consultazioni per il candidato presidente della Regione Lombardia, i votanti, in Lombardia, erano stati 148.753. Ma allora, a differenza di ieri, poteva votare anche chi non era iscritto al Pd o a Sel, bastava registrarsi all’Albo degli elettori. Milano e hinterland fanno ancora da traino: qui hanno risposto al richiamo delle parlamentari in 35 mila. Irragiungibile, come ovvio, l’affluenza registrata alle primarie nazionali, quando 440 mila lombardi vollero scegliere il loro candidato premier.

Dati che soddisfano Maurizio Martina, segretario regionale dei democratici, che nel commentarli non risparmia una frecciata al centrodestra: «Per il Pd della Lombardia è stata una grande giornata di partecipazione — dice Martina —. Per la quarta volta in poche settimane la sfida delle primarie aperte è stata vinta con livelli di partecipazione che solo un grande partito popolare come il nostro può promuovere grazie innanzitutto ai suoi instancabili volontari (4500 quelli mobilitati in tutta la regione ndr).  È significativo che proprio mentre noi sceglievamo i nostri candidati al Parlamento insieme a 100 mila lombardi, dall’altra parte, Pdl e Lega tentavano con l’ennesimo incontro a porte chiuse un accordo vecchio stile figlio della vecchia politica».

Il riferimento è al nulla di fatto con il quale si è concluso, ieri in via Rovani, il vertice sulle alleanze in Lombardia e alle Politiche tra Pdl e Lega. Disaggregando il dato, solo per le primarie di Sel hanno votato in 6 mila a livello regionale, la metà solo a Milano e provincia. La composizione definitiva delle liste del Pd solo il 2 gennaio. Ogni elettore era chiamato a esprimere due preferenze, una per genere. La composizione delle liste dovrà poi tener conto di più fattori: il sesso (riservata alle donne una quota tra il 33 e il 40%), l’età (gli under 40 non possono correre per il Senato) e del fattore territoriale.

di Giambattista Anastasio

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