di Luca Zorloni

Milano, 5 ottobre 2012 - L'assessore regionale a Infrastrutture e mobilità Raffaele Cattaneo non resterà in mutande, nonostante i tagli annunciati dal governo alle indennità degli amministratori locali (la sua è di 6.240,66 euro), ma certo è rimasto senza parole quando ha scoperto che un suo messaggio su Twitter aveva scatenato le ire della blogosfera. A inchiodare Cattaneo un tweet delle 16.38: «Ho letto il decreto sul taglio alle regioni: drastica riduzione dell'indennità entro il 30.11 e nessuna pensione. Uno come me cosa deve fare?»

E poi, di seguito, altri cinque messaggi per spiegare quello che in 140 caratteri, il limite consentito da Twitter, non stava: «Dunque: non rubo e quindi non ho tesori all"estero. Vivo di ciò che fra un mese mi verrà dimezzato e tra mutuo, rette,ecc non so come fare». «Se fossi rimasto un dirigente guadagnerei già ora di più figuriamoci dopo i tagli. Che faccio? Siamo sicuri che così la politica migliorerà?» «O forse sull'onda dell'emotività, insieme agli enti locali, stiamo distruggendo la democrazia? Ogni dittatore diventa tale a furor di popolo». «É solo dopo che il popolo si accorge del mostro che ha generato! Attenzione! Chi ci va di mezzo é proprio chi lavora e fa politica sul serio». Infine: «Regioni che devono sottoporre tutto preliminarmente alla Corte dei Conti (ma la conoscete davvero?) non potranno più governare né decidere».

La rete non l'ha presa bene. In tempi di spending review, di scandali nelle Regioni, con i finanzieri che fanno avanti e indietro dai palazzi del potere e passano al microscopio conti e rendiconti, in tempi in cui fior fior di papaveri cadono falcidiati per uso "disinvolto" del denaro pubblico, l'uscita di Cattaneo, per quanto animata dalle migliori intenzioni, suona stonata. E in pochi minuti sul profilo dell'assessore del Pirellone, pidiellino e per sua dichiarazione "formigoniano", spuntano sfottò e critiche. «Spero che un hacker si sia impossessato del suo twitter o altrimenti davvero manca di rispetto a mln italiani davvero in crisi!» scrive Davide D'Antoni, che poco dopo propone addirittura «una colletta». Alessio Lasta: «quel 'ció che fra un mese verrà dimezzato' è cmq cinque volte di più di uno stipendio medio italiano. Faccia il favore...». Cattaneo non si sottrae e risponde a tutti.

Ma la strategia dell'assessore fa affondare miseramente quello che sarebbe potuto essere un confronto aperto con il popolo della rete e si trasforma invece nell'arringa di una causa persa. Perché dopo il primo autogol l'assessore ne infila un secondo. Pubblica una fotografia dello stipendio di settembre. «Operazione trasparenza - si legge su Twitter alle 18 - ecco il mio statino di settembre, compreso di tutto: 6.420,66 €». Il tweet viene accolto da un «Gioia e ti lamenti???? - scrive Alessandro Cacciato - Se ti sembrano pochi vai a trovarti un lavoro dove puoi guadagnare di più!».

La frittata su internet è fatta. Anche perché sul sito della Regione Lombardia è indicato che l'assessore oltre a essere sposato e padre di tre figli adottivi, «nel 2004 è stato nominato presidente del Consiglio di sorveglianza di Infrastrutture Lombarde SpA. E dallo stesso anno è membro del CdA della SEA SpA, società di gestione degli aeroporti di Milano». Al suo secondo mandato al Pirellone, siede alla poltrone di assessore alle Infrastrutture e mobilità dal 2006. Poco prima delle 20 ha pubblicato sette foto in cui mostra i risultati conseguiti dal suo assessorato. Come a dire: «Non sono qui a scaldare la poltrona». Certo deve prendere ripetizioni per imparare come si comunica su Twitter. Glielo dice anche un internauta, Carlo Rioldi: «Voto 10 per il coraggio, voto 0 per l'abilità comunicativa». E forse Cattaneo sotto sotto doveva sentirselo se per montare tutta questa operazione ha scelto il codice hashtag #politicopazzomavero.

luca.zorloni@ilgiorno.net

Twitter: @Luke_like