di Rossella Minotti

Milano, 24 agosto 2012 - Nel fare le pulizie di mezza estate, con la sua energica ramazza, Roberto Maroni ha finito per rompere l'ampolla padana. Se ne rammaricano i bossiani. A tanti non va giù che il tradizionale appuntamento di settembre a Venezia sia stato rimandato al 7 ottobre, ma soprattutto che il nuovo segretario federale abbia rottamato il rito dell'ampolla contente l'acqua del Po che veniva portato fino alla Riva dei Sette Martiri, aspergendo poi un bambino padano sul palco. D'altronde nell'ultima edizione non sfuggiva agli sguardi attenti l'assenza di Roberto Maroni proprio mentre si compiva il rito. Una fuga dovuta all'ennesimo attacco silenzioso del capo, che ben si guardava lo scorso settembre dal pensare a un Maroni suo successore. E nemmeno lo sguardo un po' ironico del governatore Luca Zaia in abito grigio, mentre Roberto Calderoli e Umberto Bossi, in maglietta verde, portavano a termine la cerimonia finale dopo la classica batelada sul Po.

La festa si farà, garantiscono da via Bellerio, ma non a Venezia, in un altra località del Veneto. Solo con altre modalità, che saranno annunciate in una conferenza stampa. Insorge il deputato bossiano Giacomo Chiappori: «Il Po, l'ampolla e Venezia non sono atti di stregoneria - dice Chiappori - ma sentimenti identitari che hanno reso grande e invincibile la Lega Nord. Mi dispiace ammettere che qualche leghista non abbia ancora capito che senza quel sole delle alpi e facendo di un movimento di popolo un partito come tanti altri, la fine è davvero vicina. Per tutti, non solo per alcuni».

Estrema infatti la sfida di Maroni, che punta non a rinnovare, ma a rifondare la Lega Nord. Estrema ma inevitabile, non solo per gli scandali finanziari che hanno colpito il movimento, ma per l'essenza stessa dell'ideologia padana, ormai vecchiotta e inevitabilmente costretta ad adeguarsi a nuove frontiere di globalizzazione. Maroni ha capito che non basta più attaccare la burocrazia mangiasoldi romana, ma che bisogna costruirla, una nuova economia del Nord. Per questo punta tutto sugli stati generali che si terranno a Torino il 28 e 29 settembre. Tra gli invitati, anche il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il giornalista economico Oscar Giannino, e il sociologo Ilvo Diamanti. Un salto di qualità epocale per il movimento degli elmi da vichingo e dei guerrieri celtici. Un salto che porta perfino il segretario federale alla Festa nazionale del Pd. La kermesse di Reggio Emilia accoglierà il 4 settembre un confronto tra Roberto Maroni e Anna Finocchiaro del Pd su «Quale politica per il futuro». Ma quale sarà il futuro della Lega Nord, è ancora tutto da decidere, alleanze comprese.