Milano, 12 luglio 2012 - Il Pdl con un'interrogazione al ministro della Giustizia Paola Severino a firma, tra gli altri, del capogruppo in Commissione Enrico Costa, chiede alla Guardasigilli di inviare ispettori a Milano per verificare quanto riportato ieri dal Corsera su due lettere del Pg di Milano al presidente della Corte d'Appello Giovanni Canzio nelle quali avrebbe segnalato ''ingiustificati ritardi nella gestione delle fasi del processo Mills-Berlusconi'', nel quale il Cavaliere accusato di corruzione in atti giudiziari è stato prosciolto per prescrizione. Questo, secondo il Pdl,  determinerebbe una ''ingerenza non consentita''.

L'INTERROGAZIONE - A firma di cinque avvocati di spicco del partito di via dell'Umiltà, Costa, Paniz, Torrisi, Vitali e Contento, nell'interrogazione, depositata oggi, si legge: "Il procuratore si sarebbe lagnato dei tempi che sono occorsi alla corte d'appello per definire l'istanza di ricusazione proposta dalla difesa di Berlusconi, nonché dei tempi delle prime sei udienza dinanzi al tribunale di Milano". Tale atteggiamento "costituisce", ad avviso di chi scrive, una "ingerenza non consentita nella gestione dell'ufficio giudiziario sia nei confronti del presidente della Corte di appello in ordine alla ricusazione, sia nei confronti del presidente del tribunale" che ha pronunciato la sentenza di primo grado.

La scelta del procuratore generale "di lagnarsi dei tempi del processo a Berlusconi costituisce oltreché atipica
reazione verso la sentenza del tribunale che in motivazione escluso la responsabilita' dell'imputato, un non consentito
monito, se non pressione, nei confronti di tutti i magistrati che si occupano e si occuperanno dei processi a Silvio Berlusconi, a procedere con corsia assolutamente preferenziale e non assumere decisioni sfavorevoli alla procura, pena il rischio di vedersi avviare procedimenti disciplinari contro. Lo stesso procuratore generale si e' occupato di millimetrare le scelte altrui con tale percorso atipico, senza peraltro nemmeno impugnare la sentenza" che ha affermato "l'assenza di responsabilita'" di Berlusconi ed il processo, in ogni caso, si sarebbe prescritto in appello.

Al ministro si chiede dunque di "verificare a mezzo dei poteri ispettivi" se quanto reso noto corrisponde al vero e di assumere conseguentemente i "provvedimenti necessari a ristabilire il massimo grado di rispetto dei principi di terzieta', di equidistanza e di parita' fra i cittadini". Si chiede, inoltre di verificare in quanti altri casi di processi finiti per prescrizione il Pg abbia svolto "interventi analoghi finalizzati a censurare la gestione di calendario delle udienze". Infine, si chiede di verificare, posto che non v'è traccia nelle carte del processo, "le modalita' attraverso le quali e' stata resa pubblica la notizia dell'opinione dissenziente di uno dei giudici" su un'ordinanza del processo.