Milano, 1 luglio 2012 - Dopo la giornata di sabato, riprende questa mattina il Congresso federale della Lega Nord ad Assago. E' il governatore del Veneto a presiedere i lavori dell'appuntamento che ha nominato ufficialmente  Maroni segretario federale. Sugli spalti hanno preso posti i sostenitori, che hanno raggiunto Assago in numero decisamente superiore rispetto a ieri, pur senza riempire il palazzetto. I lavori si sono aperti con l'approvazione del nuovo Statuto, al primo punto dell'ordine del giorno.

 

MARONI ELETTO SEGRETARIO -  Roberto Maroni è stato eletto segretario della Lega Nord per alzata di mano al quinto congresso della Lega Nord al Forum di Assago. Il voto e' stato espresso a scrutinio palese. maroni ha commentato: ''Umberto Bossi per me è mio fratello, lo porterò sempre nel cuore. Ma oggi inizia una fase nuova''. Poi, si è rivolto ai militanti: "Statemi vicino, statemi vicino. Ho cominciato come militante e voglio che mi consideriate come un militante che momentaneamente ricopre un incarico che fa tremare le vene''. E ancora: ''Riuniremo il consiglio federale ed in settimana nominero' la squadra che mi affianchera': tre vice con il numero due che sara' naturalmente del Veneto. Io sono uno di voi. La mia porta sara' sempre aperta, sono a disposizione dei militanti''.

OBIETTIVI E LINEA POLITICA - Maroni ha annunciato l’organigramma della sua Lega, con 3 vicesegretari, il vicario sarà del Veneto e poi entro luglio gli Stati generali del Nord. Poi, ha tracciato obiettivi e linea politica. Critiche pesanti alle scelte del governo Monti, “mandiamoci i nostri tre governatori del Nord, Zaia, Cota e Gibelli, a rappresentare la Padania in Europa”. Tra gli obiettivi ha indicato la Lega come partito egemone del Nord; la regionalizzazione del debito come proposto da Luca Zaia; la necessità di abbattere del 15% il carico fiscale per le piccole e medie imprese; tagliare la spesa pubblica a partire dalla cancellazione di 10 ministeri compreso quello della coesione sociale; l’istituzione della moneta complementare – che sta studiando Andrea Gibelli – come circuito alternativo all’euro per le regioni della Padania; tutelare le Pmi dalla concorrenza dei paesi asiatici con sistemi di protezione.

Maroni ha anche indicato alcune priorità, oltre a sconfiggere il governo Monti, sulla fiscalità ha lanciato il modello svizzero, un terzo di tasse allo stato, un terzo alla regione, un terzo al comune; commissariare le banche che, ricevendo danaro all’1% di interessi li offrono a tassi altissimi; difendere il patrimonio dei comuni, a partire dall’acqua pubblica; lotta all’immigrazione clandestina; risolvere il problema degli esodati con un patto di solidarietà tra le Regioni del Nord; guerra al patto di stabilità che affama i comuni. Concludendo Maroni, oltre a proporre un codice etico per i militanti, ha fatto leva sul senso di appartenenza ricordando, riferendosi alle diverse posizioni sull’Imu, che “i sindaci della Lega, prima sono leghisti poi sindaci”.

"SALVINI POTREBBE ESSERE IL PROSSIMO" -  "Matteo Salvini potrebbe fare il prossimo segretario federale, cosa dite?". E' quanto ha chiesto, in tono scherzoso, Roberto Maroni, alla platea del congresso della Lega Nord. Poi l'ex ministro dell'Interno si e' subito corretto: "Ce ne sono anche tanti altri bravi".  Nel suo discorso, tra l'altro, il neo segretario federale della Lega ha confermato che ''gli appuntamenti tradizionali'' di Pontida e Venezia si faranno prossimamente.

 

LE LACRIME DI BOSSI - Umberto Bossi, poco prima dell'elezione del nuovo segretario, citando la storia biblica di Re Salomone che deve decidere a quale di due madri dare un bambino conteso, ha detto:  ''Bisognava impedire che la Lega si distruggesse. Qualcuno non l'ha capito. Questo ho fatto io... Allora il bambino e' suo''. Bossi ha lasciato il palco tra le lacrime: tutti i delegati e i militanti presenti al forum di Assago si sono alzati in piedi ad applaudire e a far sentire la propria vicinanza, mentre i maxischermi rimandavano le immagini del Senatur commosso e attorniato dai vertici del Carroccio, a partire da Roberto Maroni.

 

L'INTERVENTO DI MARONI

 "SARO' SEGRETARIO DI TUTTI" - "Patti chiari, amicizia lunga. Non me l'ha ordinato il medico di fare il segretario, anzi mi ha consigliato di non farlo. Ma io lo faccio, se congresso mi eleggera', e garantisco lo stesso impegno che ho messo negli ultimi tre anni nella lotta alla mafia. Lo voglio fare perche' credo nella Lega. Senza tutele, senza commissariamenti, senza ombre, con il consenso di tutti. E io ho intenzione di farlo come prevede lo statuto". Cosi' Roberto Maroni nel suo intervento al congresso della Lega da unico candidato segretario federale.

"LAVORARE TUTTI INSIEME" -  ''Io vorrei che da domani si ricominciasse a lavorare tutti insieme: chi e' qui per lavorare sara' benvenuto, chi e' qui per chiacchierare a vanvera puo' andarsene domani mattina'', ha continuato Roberto Maroni. ''Oggi non c'e' la nuova Lega, oggi parte la Lega Nord per l'indipendenza della Padania''. Lo ha detto Roberto Maroni intervenendo al congresso di Assago.

"RECUPEREREMO FIDUCIA DELLA GENTE" - ''Non sara' facile recuperare la fiducia di chi non ci vota piu', ma io ci credo. Voglio che la Lega torni ad essere la Lega Nord 'la potentissima', come e' stata negli ultimi decenni''. Cosi' Roberto Maroni al congresso della Lega Nord. ''Ci credo perche' la Lega ha fatto sempre l'analisi giusta - prosegue - E' sempre stata lucida nel capire prima cosa sarebbe avvenuto. Noi siamo qui e ripartiamo con grande forza''.

"PRONTI A LASCIARE L'EURO" - ''Noi non siamo contro l'Europa e contro l'euro, a condizione che si possa creare una nuova Europa. Siamo pronti a contribuire alla nuova Europa, altrimenti e' meglio uscire dall'euro e poi succedera' quello che deve succcedere'', ha detto Roberto Maroni.

"VIA DA ROMA " - Roberto Maroni ha aggiunto: "L'impegno della Lega è qua. Via da Roma puo' essere la strada e se sara' la strada, allora via da Roma". "Il problema sono le alleanze? Ma chi se ne frega di allearsi con chi sostiene il governo Monti - ha proseguito - via da Roma vuol dire via dalle poltrone, via dalla Rai, via dai doppi incarichi".

 

L'INTERVENTO DI BOSSI

BOSSI IN RITARDO E NON UNISCE LA PLATEA - Umberto Bossi ha ricevuto una standing ovation, pur non completa, dai militanti arrivando al congresso federale della Lega Nord. E ne ha ricevuta una, sollecitata da Luca Zaia, quando ha terminato il suo intervento dal palco. Ma il discorso del Senatur al Forum di Assago sembra non aver unito i circa 4 mila leghisti presenti, che nel complesso hanno accolto tiepidamente le parole del presidente del movimento e, anzi, gli spalti si sono divisi parecchie volte tra chi applaudiva e chi no. Bossi, lasciata la sala del congresso, dovrebbe seguire i lavori da una saletta attigua dove sta ricevendo saluti dai vari dirigenti del Carroccio. Questa mattina, c'erano stati momenti di suspense sulla presenza dell'ex leader al congresso federale, ma il 'senatur' era semplicemente in ritardo. Il 'capo' sarebbe dovuto intervenire alle 10:30 secondo il programma dell'organizzazione. Visto il ritardo di Bossi, l'ordine e' stato invertito: prima di lui sono intervenuti i capigruppo di Camera e Senato, Gian Paolo Dozzo e Federico Bricolo, e l'eurodeputato Francesco Speroni.

"NON ABBIAMO RUBATO NIENTE" - "La Lega non ha rubato nulla, i ladri sono altri, i farabutti romani". Lo ha sostenuto Umberto Bossi nel suo intervento al congresso federale, e, dalla platea dei militanti e' partito qualche fischi. "Nessuno ha rubato, qualcuno ha aperto fortezza da dentro", ha aggiunto il senatur. "Tutto quello che e' accaduto nella Lega, e' stato studiato a tavolino", ha aggiunto Bossi riferendosi alle inchieste della magistratura. "La Lega non ha rubato niente - ha insistito - io pensavo fosse troppo scemo il nostro amministratore per essere legato alla 'ndrangheta. Se era cosi', pero', chi lo sapeva lo doveva dire... i servizi segreti lo sapevano". 

"MEGLIO NON ALZARE TROPPO LE SCOPE - Poi Bossi, citando la manifestazione 'Orgoglio leghista', continua: "Quelli che alzavano le scope, se andiamo a fondo, farebbero bene a non alzarle troppo''. E ancora: ''C'era uno ridicolo, urlava.  Poi il suo autista invece di farlo pagare dal suo comune lo faceva pagare dalla Lega. Meglio stare tranquilli''.  E' giallo su ''quello che si faceva pagare l'autista non dal comune ma dalla Lega'', citato da Umberto Bossi nel suo intervento. Secondo alcuni militanti l'oggetto dell'attacco del senatur sarebbe il sindaco di Verona, Flavio Tosi.

"VOGLIO VEDERE SE IMBROGLI SULLO STATUTO" - ''Voglio vedere se avete fatto degli imbrogli'' sullo Statuto. Lo afferma sempre Umberto Bossi dal palco del congresso della Lega Nord. Luca Zaia lo tranquillizza: ''Nessun imbroglio. E' stato votato all'unanimita' ''. ''E questo e' gia' preoccupante'', chiosa Bossi. ''Stavo guardando lo statuto per vedere se qualcosa non sia cambiato che io non sappia'', spiega il 'capo'.  ''Il congresso puo' decidere di far tutto, anche decidere di cambiare le date'', aggiunge Bossi riferendosi alla possibilita' che gli sia permesso di presentare un emendamento. ''Lo statuto si puo' modificare sempre finche' il congresso e' attivo - conclude - Volevo che il 20% dei consiglieri regionali e dei parlamentari fossi io ad indicarli''.

 

CALDEROLI: "UNITA' NON SOLO A PAROLE" - "Non basta parlare di unità del congresso e comportarsi diversamente sul territorio. 'Prima il nord' e' lo slogan, ma deve essere 'prima il nord..unito'. La colpa principale se non si e' liberato, e' di quelli del nord". Lo ha detto Roberto Calderoli al congresso della Lega.  "Oggi finisce il mio ruolo di triumviro - ha sottolineato - e vi dico che gestire questi due mesi il movimento, e' stato veramente difficile. Io ho lavorato tanto perche' mi diverte lavorare per una causa in cui credo. L'indipendenza della Padania non e' solo il primo articolo dello Statuto ma deve essere scritto nel cuore".  Calderoli ha poi svelato: "Sia Bossi che Maroni mi hanno chiesto di candidarmi alla segreteria federale ma ho detto di no perche' voglio bene a Bossi e stimo e sono amico di Maroni". "Io - ha proseguito Calderoli- mi ritengo un ottimo organizzatore e quindi preferisco lavorare per il movimento e cosi' come ho fatto per l'intesa tra Bossi e Maroni. Una Lega senza Bossi o senza Maroni non sarebbe piu' stata la Lega e se non ci fosse stato Bossi la Lega non esisterebbe e noi faremmo altro".

 

ZAIA: "NON PENSIAMO AI COMPLOTTI" - ''E' inutile pensare ai complotti, se siamo qua e' perche' qualcosa non ha funzionato''. Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, intervenendo al congresso federale della Lega Nord. ''Dalle mie parti - ha detto Zaia - si dice che quando si sbaglia si chiede scusa, ci si cosparge di cenere il capo e ci si mette pancia a terra a lavorare''. Zaia ha chiesto di ''non passare le giornate a parlare dei magistrati, di complotti e di che cosa scrivono i giornali''. Anche per questo ha incitato il prossimo segretario federale, ''che tutti vogliamo sia Roberto Maroni, a darci una mano a traghettare questa Lega in difficolta'''.

 

FISCHI A NAPOLITANO E FORNERO - Fischi all'indirizzo del presidente della Repubblica sono stati rivolti da alcune centinaia di militanti della Lega. I fischi sono partiti quando dal palco il capo delegazione al Parlamento Ue, Francesco Speroni, ha criticato Giorgio Napolitano per il suo intervento in tema di riforme. Pur essendo prerogativa sua nominare il governo, ha detto, ''come fa a criticare il Senato della Repubblica che ha deciso sul Senato federale con la maggioranza che ha vinto nel 2008?''  Speroni e' stato il primo a prendere la parola nella giornata conclusiva del Congresso federale di Assago, impostando gran parte del suo discorso proprio sulle riforme e il ruolo del Capo dello Stato. L'ex ministro leghista ha concluso ricordando il passato di Napolitano e affermando che evidentemente ''al Capo dello Stato non piace la democrazia, a noi invece si'''. A sottolineare queste parole c'e' stato a questo punto un applauso della platea.

 

COTA: "UNITI PIU' CHE MAI" -  "'In bocca al lupo' ad Umberto Bossi che potra' dare ancora il suo contributo ed un 'in bocca al lupo' al segretario federale che eleggeremo oggi: Roberto Maroni. E' il candidato unico alla faccia di chi ci vuole divisi. Oggi la Lega e' unita' piu' che mai''. Cosi' Roberto Cota, governatore del Piemonte, dal palco del congresso della Lega. ''Maroni e' uno che ha le palle - aggiunge - Noi ti sosteniamo, saremo l'esercito che ti sostiene''.  Cota si concentra sul tema della giornata: 'Il Nord prima'. ''Lo stato nazionale non puo' essere una camicia di forza. Siamo stufi - urla dal palco - Il Nord e' la gallina dalle uova d'oro, ma a furia di toglierci le uova qui non rimane neanche la gallina''.

 

GIBELLI: "SEGUIRO' MARONI COME BOSSI" -  ''Se per 25 anni di militanza ho seguito Umberto Bossi, nei prossimi anni seguiro' solo la via che indichera' Roberto Maroni. I nemici sono fuori di qua. Si discute nella Lega ma poi si entra nella trincea padana e si lotta tutti insieme''. Cosi' Andrea Gibelli, vicepresidente della Regione Lombardia, dal palco del congresso della Lega Nord. ''Da 25 anni sono nella Lega e ho sempre seguito le linee politiche del partito - spiega Gibelli - Si discuteva ma fuori dalle sedi della Lega si parlava con una voce sola per evitare che qualcuno segnasse le virgole''.  

 

PALCO, BANDIERE E STRISCIONI - Una lunga processione di bandiere verdi e militanti che dalla fermata della metropolitana raggiungono il Forum di Assago apre la seconda giornata del congresso federale della Lega Nord.  Gli spalti del palazzetto sono colorati di striscioni inneggianti alla Lega. Spicca ancora quello dei Giovani Padani della Valtellina 'Grande Bobo', affisso ieri, che ora e' accompagnato da quelli classici delle sezioni locali.  Ma, al contrario di sabato, ci sono anche striscioni per l'ex leader del Carroccio: ''Bossi: solo con te'', ''Un solo capo: Bossi'' e ''Busto e' con Bossi''. E' cambiato anche lo sfondo del palco. 'Prima il Nord!', e' scritto a caratteri bianchi su sfondo verde sul palco e sui teloni di coreografia. 'Secessione, secessione'. E' il primo coro dei militanti leghisti.

 

'SECESSIONE!' E 'VA PENSIERO' - L'assise si è aperta con l'inno del Carroccio, il 'Va' Pensiero', cantato dal tenore Fabio Valenti, e con il video dello storico intervento di Gianfranco Miglio al congresso del 1994, a Bologna.  L'ingresso del triumviro Roberto Maroni è invece stato salutato dai militanti al grido di 'secessione, secessione'..