Milano, 13 aprile 2012 - I vertici della Lega Nord in Regione Lombardia chiederanno alla collega di partito Monica Rizzi di dimettersi da assessore allo Sport e ai Giovani. Secondo quanto si apprende da qualificate fonti leghiste, la richiesta verrà formalizzata in un incontro in programma lunedi' e, nel caso in cui la Rizzi non volesse fare un passo indietro, sarebbe pronta la revoca delle deleghe. La decisione è arrivata, nel giorno dell'incontro tra Roberto Formigoni e Roberto Maroni.

Rizzi, ritenuta vicina alla famiglia di Umberto Bossi è indagata dalla Procura di Brescia per uso illecito di dossier per favorire la candidatura del figlio del senatur, Renzo, dimessosi da consigliere lombardo, in seguito alla scandalo sulla gestione dei soldi del movimento. Contrariamente alle indiscrezionidegli ultimi giorni, nessuna richiesta di dimissioni è  stata, invece, formulata nei confronti dell'altro assessore del Carroccio e medico di Bossi, Luciano Bresciani.

 

INCONTRO MARONI-FORMIGONI - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha ricevuto questa mattina la visita di Roberto Maroni, uno dei triumviri che reggono la Lega Nord dopo le dimissioni da segretario di Umberto Bossi.  L’incontro, che è durato circa mezz’ora, si è svolto negli uffici del presidente. Presenti anche il vice presidente Andrea Gibelli, della Lega, e il capogruppo del Carroccio in Regione, Stefano Galli. Al centro dell'incontro un probabile 'rimpasto' in consiglio regionale dopo le ultime vicende che hanno coinvolto alcuni membri della Lega al Pirellone. L'incontro precede un vertice che si terra' proprio in Consiglio lunedì prossimo
durante il quale si discuterà anche della posizione dell'assessore leghista Monica Rizzi. 

 

ROBERTO FORMIGONI - L'incontro di questa mattina con Roberto Maroni, uno dei triumviri alla guida della Lega, è stata ''l'occasione di un sguardo complessivo sulla situazione politica nazionale e regionale: la Lega conferma il suo pieno sostegno alla mia Giunta e quindi proseguira' con grande forza la collaborazione con il Pdl sia in Lombardia, sia in Veneto sia in Piemonte''. Lo ha detto oggi a Milano il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. E ha aggiunto: "Il nuovo corso della Lega Nord è  il modo giusto per ripartire'. Ssono decisioni che prendono i partiti al loro interno ma apprezzo che la Lega abbia dichiarato di voler andare fino in fondo nel verificare quali sono stati gli avvenimenti reali, mettendo a disposizione della magistratura le proprie carte''.

 

ROBERTO MARONI - ''La pulizia e' finita? Diciamo quasi finita. Ora diamo vita alla fase 2: agire secondo le nuove regole, poi fare cose concrete, fare politica'': lo ha detto Roberto Maroni. ''Ora servono idee e azioni. Io da oggi vado in giro a parlare di politica - ha aggiunto - basta vicende giudiziarie e mediatiche. Adesso serve la politica''. 

 

FACEBOOK - "Dopo le pulizie di primavera torniamo a fare politica": lo ha scritto questa mattina Roberto Maroni sulla sua pagina Facebook, all’indomani delle espulsioni di Rosi Mauro e Francesco Belsito dalla Lega. ‘’Basta piangerci addosso - scrive - ora si riparte. Viva la Lega’’. In un altro post Maroni ha osservato che un congresso federale a 10 anni dall’ultimo è un ‘’evento storico’’. Sulla bacheca del social network, poi, ha aggiunto un fotomontaggio di se stesso che guarda un manifesto della Lega su cui sono elencati i principi del nuovo corso leghista che aveva peraltro già annunciato martedi' sera a Bergamo nella manifestazione dell'orgoglio leghista. Il 'decalogo' comprende le voci : ''soldi alle sezioni'', ''meritocrazia'', ''largo ai giovani'', e ''fuori chi viola lo Statuto e il codice morale della Lega''.  Sotto un commento: ''Orgoglio leghista, ora si riparte''. 

 

LUCA ZAIA - “Condivido appieno le decisioni prese ieri dal Federale. Le vicende hanno portato a questo epilogo e le scelte fatte le considero un atto dovuto”. Lo ha sottolineato il presidente del Veneto, Luca Zaia commentando il federale di ieri a Milano che ha visto le espulsioni dal movimento di Rosi Mauro e Francesco Belsito.  “Anche Bossi, a salvaguardia della Lega e della sua onorabilità, ha deciso un passo indietro - prosegue Zaia - e a questo sono seguite le dimissioni di Renzo Bossi. Sarebbero dovute seguire anche quelle di Rosi Mauro....” Quello che è accaduto in Lega è per il governatore “un sacrificio preliminare chiesto a tutte le persone coinvolte.  L’espulsione è un atto dovuto. Bossi ha dato il buon esempio, in questa prima fase preliminare la Lega ha scelto la strada della chiarezza. Il senso delle decisioni del federale - ha concluso il presidente del Veneto - è la volontà di chiedere a tutti i coinvolti un passo indietro”.