Milano, 9 marzo 2012 -  "Assolutamente no". Così il presidente del consiglio regionale Davide Boni ha risposto ai giornalisti che a margine di un convegno gli chiedevano se sia preoccupato per la vicenda giudiziaria che lo
coinvolge. E a chi gli ha chiesto conferma del suo intervento in aula martedì ha replicato ''è naturale, sono estraneo ai fatti''. Riguardo Formigoni, invece, ha detto che c'è "un rapporto molto franco e stretto", poi ha concluso,  riferendosi alla fiducia da parte del suo partito, la Lega Nord: "Non l'ho mai messa in discussione".   Poi, durante il convegno sulla rappresentanza femminile nelle istituzioni, ha cherza sul suo futuro: "'Chissà che la prossima volta non ci sia un presidente del Consiglio regionale donna".

 

AL VAGLIO C'E' SISTEMA - Anche oggi inquirenti e investigatori hanno sentito una serie di testimoni per cercare riscontri al 'sistema Lega-Pdl', ipotizzato dalla Procura di Milano nell'inchiesta. Mentre il procuratore aggiunto Alfredo Robledo e il pm Paolo Filippini indagano a 360 gradi, vagliando anche le posizioni degli ex assessori regionali del Pdl Franco Nicoli Cristiani e Massimo Buscemi, il leghista Boni.

I pm milanesi stanno effettuando accertamenti anche sui conti bancari degli indagati, per riscontrare proprio le dichiarazioni messe a verbale da quel ''personaggio'', cioe' l'architetto Ugliola. Sarebbe stato proprio lui, con il cognato - questa e' l'ipotesi accusatoria - a concordare con l'imprenditore di turno le tangenti (in alcuni casi si sarebbe trattato solo di promesse) poi gestite e spartite  da Boni e Ghezzi (quelle effettive si sarebbero aggirate attorno ai 300 mila euro). Mazzette utili ''affinche' gli amministratori locali, compiendo atti con trari ai loro doveri d'ufficio, favorissero gli interessi commerciali e immobiliari'' a Milano e provincia di chi le avrebbe versate.

Secondo le indagini, Ugliola, gia' dai primi anni '90, sarebbe stato il 'raccordo' tra il mondo politico e quello
imprenditoriale
, come testimonierebbero le molte riunioni e le cene (anche in un ristorante di sua proprieta'). A lui sarebbe spettato il ruolo di punto di riferimento di una serie di amministratori locali per fare 'affari'. E proprio sugli ultimi 'affari', quelli legati all'ipotizzato 'sistema Pdl-Lega', i magistrati milanesi stanno sentendo tutti coloro che in qualche modo hanno avuto a che fare con gli episodi di corruzione contestati o rivelati e ancora da approfondire.

 

L'OPPOSIZIONE CHIEDE LE DIMISSIONI - Davide Boni ha portato il suo saluto al convegno sulla rappresentanza femminile nelle istituzioni e una delle relatrici, la capogruppo di Sel Chiara Cremonesi, è uscita dalla sala del Pirellone in cui il presidente del Consiglio regionale indagato per corruzione stava parlando. ''Il mio - ha spiegato Cremonesi - è stato un gesto in coerenza con la decisione delle opposizioni di non partecipare a eventi insieme a un presidente delegittimato, la cui permanenza in un ruolo che dovrebbe essere di garanzia getta discredito sull'intera istituzione''.  Tutte le opposizioni di centrosinistra - che giovedì hanno disertato già la Giunta per il regolamento presieduta da Boni - continuano, infatti, a chiedere le dimissioni del presidente leghista. A fianco di Boni al convegno è  rimasta seduta, invece, una delle sue due vicepresidenti, la Pd Sara Valmaggi, che pero' poco prima coi giornalisti aveva ribadito il messaggio. ''Le sue dimissioni sono necessarie - ha detto - e martedì, quando parlerà in Aula, presenteremo la mozione per indurlo a presentarle. E anche Formigoni deve prendere atto che così è difficile andare avanti''.

 

ROBERTO MARONI - L'indagine che ha coinvolto il leghista Davide Boni, presidente del Consiglio regionale lombardo, non è ad orologeria e non è nemmeno un complotto contro la Lega Nord, ma è "un abbaglio" da parte della magistratura. E' l'opinione espressa dall'ex ministro Roberto Maroni, a margine di un incontro a Belluno.  "Questa indagine si basa sulla testimonianza di un personaggio che è  già stato inquisito tanto tempo fa la cui parola conta meno di zero e francamente siamo sicuri, per tutte le verifiche che abbiamo fatto, che queste accuse al presidente del Consiglio regionale siano totalmente infondate - ha spiegato Maroni - Non parlo di complotto della magistratura, ma di un abbaglio". 

"C'è un errore di valutazione sulla base di affermazioni destituite di ogni fondamento - ha poi aggiunto - Sono state fatte delle verifiche patrimoniali che non hanno trovato nulla e allora e' saltata fuori la storia che se lui ha preso i soldi e non li ha usati deve averli per forza dati alla Lega. Da qui questa panzana delle tangenti prese dalla Lega: e' un'accusa che si basa su una verifica patrimoniale che ha dato esito negativo".  Per Maroni si tratta di un caso senza "precedenti sulla storia giudiziaria italiana", che lascia "assolutamente tranquilli": anche per questo lo stato maggiore del Carroccio ha "rinconfermato piena fiducia a Davide Boni". "Sono certo che questa vicenda sara' presto archiviata perche' non c'e' assolutamente nulla", ha concluso l'ex ministro.

 

GIULIO GALLERA - "Non si sta mettendo in discussione in alcun modo il governo Formigoni, per Boni siamo assolutamente garantisti, per ora ci sono solo indagini e secondo noi deve restare a fare anche il presidente". Lo ha affermato il coordinatore cittadino del Pdl Giulio Gallera interpellato sul caso Boni a margine di una iniziativa per la liberazione dei due maro', organizzata dal Pdl in piazza San Babila. Ribadendo che "non saremo noi a chiedere a Boni un passo indietro, noi che siano garantisti", Gallera ha ricordato che "Il sistema Lombardia in questi anni è stato sempre premiato dai cittadini che hanno detto con il voto che Formigoni ha lavorato bene e che deve continuare a lavorare".

 

MARIO MANTOVANI -  "Ho detto a Boni, 'se sei innocente resta li', se hai qualche perplessità fai un passo indietro': sta alla coscienza di ciascuno. Non esiste nessun sistema Lega-Pdl, però, questa è una certezza, quindi qualora venissero accertati, sono fatti personali". Così il coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovani ha commentato la questione Boni. Interpellato anche sulle eventualita' di chiedere le dimissioni del presidente della regione Roberto Formigoni, "se ci fossero delle questioni negative sul governo lombardo, ma non e' quello che registro. La Lombardia continua ad essere la regione bandiera, in Italia e non solo: facendo un passo indietro farebbe del male alla nostra regione".

 

FIDUCIA DALLA LEGA NORD - Giovedì sera, Davide Boni si è difeso davanti ai vertici della Lega Nord, che gli hanno rinnovano la "piena fiducia" e lo hanno incoraggiato ad andare "avanti". La riunione della segreteria politica del Carroccio è servita a certificare in modo definitivo la posizione del movimento. Boni deve rimanere al suo posto: il partito si e' schierato dalla parte del presidente del Consiglio regionale lombardo, accusato, insieme al capo di gabinetto, Dario Ghezzi, di aver incassato tangenti, tra il 2008 e il 2010. L'esito della riunione era ampiamente scontato dopo il faccia a faccia della vigilia con Umberto Bossi, con il senatur che aveva rifiutato le dimissioni offerte da Boni.

Ora il presidente dell'assise lombarda dovrà riferire e chiarire la sua posizione nella prossima riunione del Consiglio, in calendario martedì, e affrontare un'eventuale mozione di sfiducia delle opposizioni (con Pd e Idv che continuano a chiedere un suo passo indietro e le elezioni anticipate). Ma i leghisti al momento non sembrano avere ragioni per temere un mancato appoggio dagli alleati del Pdl.

Prima dell'avvio della segretaria politica, si è riunito il comitato amministrativo del partito che ha eseguito "un'accurata verifica della documentazione contabile", spiega una nota, e "appurato che, nel periodo dal 2005 al 2010, nell'elenco delle oblazioni volontarie ricevute a bilancio, da società o da privati, non figura nessuno dei nominativi emersi in questi giorni nelle varie indiscrezioni apparse sugli organi di stampa".  "Da questa verifica - si conclude - è dimostrato che la Lega Nord è completamente estranea a qualsiasi tipo di illazione al riguardo".

ANGELINO ALFANO - In serata sono arrivate anche le parole rassicuranti del segretario del Pdl, Angelino Alfano: "Se viene dimostrato che c'e' un attacco politico alla Lega, noi dobbiamo sostenerla: è un nostro alleato".

DAVIDE BONI SU FACEBOOK -  Il presidente del consiglio regionale non si dimentica di ringraziare tutti coloro che lo stanno sostenendo in questo momento dicfficile, in particolare la Lega Nord  E così, sulla sua bacheca di Facebook scrive:  ''Buona serata a tutti,  vorrei dirvi tante cose, arrivera' il momento, per ora ringrazio tutti voi e la Lega per la fiducia. Vi abbraccio con tanto affetto...a domani''.