Milano, 8 marzo 2012 - Si è concluso il vertice della Lega Nord, convocato dopo l'avviso di garanzia per corruzione al presidente del consiglio regionale lombardo, Davide Boni. Secondo quanto si apprende, durante la riunione è stata confermata la "fiducia assoluta" a Boni che quindi non si dimetterà da presidente dell'assise regionale.  Alla riunione, in via Bellerio, oltre allo stesso Boni, il leader del Carroccio Umberto Bossi e gli ex ministri Roberto Maroni e Roberto Calderoli.  Sulla vicenda, la Lega ha quindi diffuso una nota della segreteria. "In data odierna - si legge - si è riunita la Segreteria Politica Federale della Lega Nord che, dopo aver ascoltato il presidente Davide Boni, e il suo capo della segreteria Dario Ghezzi, in relazione ai fatti loro contestati ha confermato la piena fiducia al Presidente del Consiglio Regionale, invitandolo a proseguire nel suo mandato".

 

LEGA NORD 'COMPLETAMENTE ESTRANEA A ILLAZIONI' - La Lega Nord "è completamente estranea a qualsiasi illazione" sulle indiscrezioni apparse sugli organi di stampa riguardo l'inchiesta che ha coinvolto il presidente del Consiglio regionale lombardo Davide Boni. Lo afferma una nota della segreteria politica del partito. "Prima della riunione della segreteria politica federale si è riunito il comitato amministrativo federale della Lega Nord, composto dal senatore Roberto Castelli, dal senatore Piergiorgio Stiffoni, e dal segretario amministrativo federale Francesco Belsito: è stata eseguita un'accurata verifica della documentazione contabile della Lega ed è stato appurato che nel periodo dal 2005 al 2010, nell'elenco delle oblazioni volontarie ricevute a bilancio, da società o da privati, non figura nessuno dei nominativi emersi in questi giorni nelle varie indiscrezioni apparse sugli organi di stampa".

 

BONI RIFERIRA' IN CONSIGLIO - Davide Boni riferirà martedì prossimo sul suo caso, nella prossima seduta dell'assemblea lombarda. E' questo, a quanto si è appreso, uno degli impegni che il presidente si è assunto oggi.  Mercoledì pomeriggio, il presidente del consiglio aveva già incontrato Bossi. Il Senatur sarebbe infatti sempre più convinto di un attacco ad hoc sferrato ai danni del Carroccio, reo di essere partito d'opposizione, spina nel fianco del governo Monti.

 

LEGA PRONTA A PRESENTARE QUERELA - La Lega si dice pronta alla querela nei confronti di tutti coloro che, in questi ultimi giorni, hanno parlato di tangenti per il partito dopo l'avviso di garanzia recapitato al presidente del Consiglio regionale lombardo, per presunte mazzette quando era assessore all'urbanistica. Dopo aver, di fatto, bloccato le dimissioni Boni il leader della Lega Umberto Bossi potrebbe chiedere, infatti, ai legali del movimento di denunciare tutti coloro che in queste ore hanno scritto e parlato di tangenti fatte pervenire al Carroccio. Ci potrebbe essere una controffensiva da parte della Lega che si dice anche disposta a rendere pubblici i propri conti corrente così come quelli privati dello stesso Boni. "Boni ha giurato e spergiurato di non aver mai preso mazzette -sottolineano alcuni esponenti leghisti vicino al Presidente del consiglio lombardo - e c'è  da credergli. Certo è  che se fosse dimostrato il contrario -spiegano- saremo i
primi a cacciarlo dalla Lega a pedate, ma questo crediamo proprio non possa avvenire".

 

LE OPPOSIZIONI DISERTANO LA RIUNIONE - Le opposizioni in Consiglio regionale della Lombardia (Pd, Idv, Udc, Sel e Pensionati) hanno disertato una riunione della Giunta per il regolamento, che è presieduta da Davide Boni. Alla decisione si è arrivati proprio a causa della presenza del presidente leghista del Consiglio regionale, di cui la minoranza chiede le dimissioni.  La Giunta si è riunita a mezzogiorno per programmare la discussione di proposte di modifiche statutarie giò in precedenza depositate. Le motivazioni dell'opposizione: non spetta "a Davide Boni occuparsi di temi delicati che hanno a che fare con il futuro dell’istituzione’’. Maggioranza invece presente. La seduta della Giunta per il regolamento è stata presieduta da Boni.

 

PROCURA CHIEDERA' PROROGA INDAGINI - La procura di Milano nei prossimi giorni chiderà al gip la proroga dei termini di indagine nella vicenda in cui il presidente del consiglio regionale David Boni è sotto accusa per concorso in corruzione. Stanno per scadere infatti i primi 6 mesi di indagine. L'architetto Michele Ugliola, il teste chiave dell'accusa, fa per la prima volta il nome di Boni alla fine del luglio scorso. Il nome dell'esponente leghista viene inserito nell'apposito registro intorno alla metà di settembre quando i pm si rendono conto che bisognerà procedere formalmente a compiere accertamenti per riscontrare le parole di Ugliola.

Intantoi la procura ha deciso di aprire un fascicolo sulla fuga di notizie perchè il contenuto dei verbali secretati di Ugliola viene citato nell'articolo di un quotidiano. "Dobbiamo verificare quello che è accaduto - dice il procuratore aggiunto Alfredo Robledo - ne deriva un grave danno alle indagini perchè in questo modo gli indagati leggendo ciò che non doveva uscire hanno la possibilità di accordarsi tra loro su ciò che dovranno poi riferire".

 

ROBERTO FORMIGONI - "Nessun atto della giunta è sottoposto a indagine. I fatti gravi che stanno emergendo e che devono essere dimostrati riguardano singoli politici ma non l'attività della giunta": Roberto Formigoni non ha alcun dubbio e porta avanti le sue idee iniziali, dopo il nuovo fascicolo aperto dalla Procura di Milano
su presunte tangenti. Un'inchiesta nella quale è stato coinvolto, tra gli altri, anche il presidente del consiglio regionale Davide Boni, rispetto a cui "mi aspetto che chiarisca - dice Formigoni - molto in fretta la sua posizione. Oppure che agisca di conseguenza come ha sempre affermato che si debba fare".

Il presidente della Regione chiarisce: "Se qualcuno ha sbagliato  ne risponderà personalmente e Regione Lombardia è pronta a costituirsi parte civile, come forma lesa". Poi frena e sottolinea che "occorre aspettare che la magistratura faccia il suo lavoro, proseguano le indagini e siano emessi i verdetti". Formigoni ribadisce il suo pensiero: "Mi auguro che Davide Boni riesca presto a dimostrare la sua totale estraneità. E' chiaro che seguiamo e seguiremo con attenzione l'evolversi delle vicende, ma vale il principio della presunzione di innocenza fino a giudizio emesso e per il resto ricordo che le responsabilità penali sono di tipo personale". 

Il governatore fa sapere di non credere "a un sistema Pdl-Lega". E critica il comportamento dei mass media: "Non c'è  un complotto da parte della magistratura, che sta facendo il suo dovere, ma c'è un'attenzione morbosa da parte dei media su quanto accade in Regione Lombardia, assolutamente sproporzionata rispetto ad altri casi di questo genere''. ''Basta guardare - ha proseguito - le prime quattro pagine dei quotidiani nazionali, tutte dedicate a questo caso. La strumentalizzazione da parte della stampa e dei potentati finanziario economici e l'accanimento contro Regione Lombardia, dimostra che stiamo governando bene, e questo da' fastidio a molti''.

 

SCRITTA 'LEGA LADRONA' - Una grande scritta 'Lega Ladrona', vergata con vernice spray azzurra, è comparsa sul muro di uno dei caselli di piazza XXIV Maggio a Milano, dove ha sede la sezione Milano Sud del Carroccio. La scritta, parafrasi del motto leghista 'Roma ladrona', è stata notata la notte scorsa ed è quindi successiva alle notizie sull' inchiesta che vede coinvolto Davide Boni.

 

DAVIDE BONI SU FACEBOOK  - Boni ringrazia via Facebook i sostenitori e la Lega Nord che gli ha confermato. ''Buona serata a tutti - scrive questa sera Boni in un post sul suo profilo - vorrei dirvi tante cose, arrivera' il
momento, per ora ringrazio tutti voi e la Lega
per la fiducia''. Reduce dal vertice pomeridiano di via Bellerio, chiude il suo consueto messaggio serale 'virtuale' con un ''vi abbraccio con tanto affetto...a domani''.

Da amante di social network, il presidente del Consiglio regionale lombardo aveva iniziato la sua giornata con un augurio a tutte le donne: "Buongiorno..buon 8 marzo a tutti e a tutte le donne, non vuole essere una frase scontata, vuole essere un augurio vero ma credo che non sia una data a decidere quando "festeggiare" le "donne"...dovrebbe essere naturalmente ogni giorno. Anche oggi giornata piena, appunatmenti e incontri di lavoro, ma non solo...siamo sul pezzo come si dice". Sullo stesso profilo, alcuni commenti: Giuliano: “Meglio uomini in battaglia che zerbini. Sempre con Davide”. E poi Manuela: “Davide tegn dur! Lo sappiamo bene...La Lega fa paura e in qualche modo devono attaccarla! Se non hanno un minimo di appiglio,inventano! ...radio che parlano e giornali che scrivono.... ma andè a ciapà i ratt!".

E IN UFFICIO - Chiuso da questa mattina nel suo ufficio, al 25mo piano del Pirellone, il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni, non ha voluto mancare un velocissimo saluto all'apertura di un
incontro in onore delle donne per l'8 marzo nell'Aula consiliare
.  L'esponente leghista si è limitato a un elogio del ruolo femminile, ma non ha fatto alcun accenno all'attualità e neppure si è fermato a parlare con alcuno, prima di risalire in ascensore verso il piano presidenziale.  Una presenza di un paio di minuti, quella di Boni, che per il momento non si dimette dalla presidenza del Consiglio lombardo e che continua a mantenere la sua routine quotidiana, come ha fatto anche ieri.

 

FLAVIO TOSI (Lega) - Il fatto che l'inchiesta sulle tangenti in Lombardia che ha coinvolto il presidente del Consiglio regionale Davide Boni sia uscita allo scoperto a pochi mesi dalle prossime amministrative "fa pensare a quel modo di fare che sotto campagna elettorale attiva certe inchieste che poi finiscono nel nulla". Così il sindaco di Verona e compagno di partito nella Lega Nord, Flavio Tosi. Per Tosi, tuttavia, se Boni "facesse un passo indietro con questo quadro accusatorio poco chiaro sarebbe un gesto da signore". "Da quello che è emerso si capisce ancora poco", ha chiosato, aggiungendo che, tuttavia, se Boni riducesse il suo peso nell'ufficio di presidenza del parlamentino lombardo "sarebbe meglio, per potersi difendere", ma bisogna comunque stare attenti a "non trarre conclusioni affrettate".

 

UN TIMER PER LE DIMISSIONI - E' scattato oggi, sul sito internet  del consigliere regionale Gabriele Sola (Idv) un timer per le dimissioni di Davide Boni: il tempo (in ore, minuti e secondi) è scandito dal momento in cui il presidente del Consiglio regionale ha ricevuto l'avviso di garanzia.  ''Un'idea per sensibilizzare l'opinione pubblica sull' indifferibilità  delle sue dimissioni, chieste con vigore da noi dell'Italia dei Valori con il resto dell'opposizione - ha spiegato Sola - Ci aspettiamo che l'esponente leghista agisca coerentemente con quanto da egli stesso auspicato, in passato, per i tre colleghi dell'Ufficio di presidenza caduti in disgrazia prima di lui''.