Milano, 6 marzo 2012 - Con l'iscrizione nel registro degli indagati di Davide Boni, presidente del consiglio regionale lombardo in quota Lega Nord, si allunga la lista di amministratori locali lombardi, di ogni appartenenza politica, finiti sotto la lente della magistratura. Per tutti, tra i vari casi di accusa contestati, c'è anche quello di corruzione.

 

FILIPPO PENATI - Il 20 luglio 2011 la Procura di Monza iscrive nel registro degli indagati l'ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati (allora vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia per il Pd) per
corruzione, concussione e illecito finanziamento a partiti in merito a presunte tangenti intascate nel 2001 e nel 2002 per la riqualificazione dell'ex Area Falck di Sesto San Giovanni. Due giorni dopo Penati si 'autosospende' dal consiglio regionale. Il 25 agosto il gip respinge la richiesta di custodia cautelare in carcere per Penati (e di arresto per il suo ex braccio destro Giordano Vimercati), in quanto il reato di corruzione è ormai prescritto, ricordando però che le indagini hanno dimostrato "l'esistenza di numerosi e gravissimi fatti di corruzione posti in essere da Penati e Vimercati".

Penati annuncia l'intenzione di rinunciare alla prescrizione e il 5 settembre il Pd lo sospende "fino al completo chiarimento della sua situazione giudiziaria". Tre giorni dopo, l'8 settembre, la Procura di Monza indaga Penati con l'accusa di concorso in corruzione anche nel capitolo dell'inchiesta che riguarda la vicenda dell'acquisto avvenuto nel 2005 da parte della Provincia di Milano del 15% delle quote della Milano Serravalle. In merito Penati ha ribadito pochi giorni fa la sua "totale estraneità ai fatti contestati".

 

PIER GIANNI PROSPERINI - Il 21 luglio 2011 finisce ai domiciliari Pier Gianni Prosperini, ex assessore della Lega Nord al Turismo nella Regione Lombardia e già arrestato nel dicembre 2009 (quando era appunto assessore) nell'ambito di un'inchiesta sul marketing regionale del turismo (patteggerà tre anni e cinque mesi). Questa volta il reato ipotizzato è corruzione ed evasione fiscale su appalti per la costruzione di stand fieristici in occasione della Borsa Internazionale del Turismo. Gli inquirenti avrebbero trovato prova di una tangente da 10.000 euro legata alla promozione di alcuni eventi della Valtellina. Insieme a Prosperini sono indagati l'ex assessore all'Ambiente di Sondrio Luca Spagnolatti e due ex collaboratori di Prosperini, il quale risulta indagato a piede libero anche in un altro troncone dell'inchiesta su un traffico di armi dall'Eritrea.

 

FRANCO NICOLI CRISTIANI - Con le accuse di traffico illecito di rifiuti e corruzioneil 30 novembre 2011 viene arrestato il vicepresidente del Consiglio della Regione Lombardia Franco Nicoli Cristiani (Pdl). Insieme a lui finiscono in manette altre nove persone, tra cui imprenditori e un funzionario dell'Arpa. Per Nicoli Cristiani c'è il carcere a Brescia. A casa i carabinieri gli trovano 100 mila euro che si ritengono frutto di una tangente. L'accusa di traffico illecito di rifiuti si riferisce a un presunto sversamento di rifuti tossici nel cantiere dell'autostrada Brescia-Bergamo-Milano. A dicembre Nicoli Cristiani si autosospende dal partito e si dimette da ogni incarico in Regione. Lo scorso 24 febbraio Nicoli Cristiani viene scarcerato, perchè "sono venute meno le
esigenze cautelari all'origine del provvedimento restrittivo".

 

MASSIMO PONZONI - Il 16 gennaio scorso i giudici di Monza emettono un ordine di custodia cautelare in carcere per Massimo Ponzoni, consigliere del Pdl e segretario dell'ufficio di presidenza della Regione Lombardia. L'accusa è di corruzione, bancarotta fraudolenta (in relazione al crac delle società Il Pellicano e Immobiliare Mais), concussione e finanziamento illecito a esponenti politici. Insieme a Ponzoni (che si costituirà il giorno dopo) finiscono in manette altri politici locali e un imprenditore. Secondo il gip di Monza, Ponzoni in una circostanza riferì di essere vicino a "certi personaggi affiliati a certi clan" della 'ndrangheta.