Milano, 6 marzo 2012 - Davide Boni (Lega Nord), presidente del consiglio regionale lombardo, è indagato per corruzione dalla procura di Milano in relazione a un filone di indagine nato dall’inchiesta su tangenti al comune di Cassano D’Adda. Boni è indagato insieme al suo portavoce Dario Ghezzi e altre due persone.

 

ROBERTO FORMIGONI - Il presidente della Regione commenta: "Mi auguro che Davide Boni riesca presto a dimostrare la sua totale estraneità. E' chiaro che seguiamo e seguiremo con attenzione l'evolversi delle vicende, ma vale il principio della presunzione di innocenza fino a giudizio emesso e per il resto ricordo che le responsabilità penali sono di tipo personale". Il governatore ha aggiunto: "Se fossero dimostrati degli atti dannosi nei confronti di Regione Lombardia, ci costituiremmo parte civile, come parte lesa". Formigoni però frena e sottolinea che occorre aspettare che la magistratura faccia il suo lavoro, proseguano le indagini e siano emessi i verdetti.

Il presidente conclude: "L'opposizioni vuole davvero lo scioglimento del consiglio regionale, oppure
abbaia molto perchè sa che c'è qualcuno che invece responsabilmente continuera' a tenere in vita una legislatura?". Lo scioglimento del consiglio regionale lombardo, secondo Formigoni "non lo vogliono neanche loro (le opposizioni). E d'altra parte è giusto così'" perchè si deve rispettare il voto degli elettori.

 

MATTEO SALVINI (Lega) - La prima reazione alla notizia dell'indagine che riguarda Davide Boni è del leghista Matteo Salvini: "Boni indagato? Sono sicuro che saprà dimostrare la totale infondatezza delle accuse, in Lega non siamo abituati a fare o pensare certe cose". "Quando sento parlare di finanziamenti alla Lega - ha aggiunto - mi sento male perchè non abbiamo bisogno di chiedere soldi a nessuno. C'è un'indagine in corso, ma penso e spero che si risolva per il meglio. Certo è che, come Regione Lombardia, non è una bella immagine. Soprattutto perchè si tratta di una delle regioni più virtuose d'Italia. Non sono un complottista, ma posso dire che è sicuramente una coincidenza strana che si stia montando tutto un sistema intorno alla Lega, che è rimasta l'unica forza politica d'opposizione, anche mediaticamente parlando".  

 

ANDREA GIBELLI (Lega) - "Sono aperte tutte le possibilità, non c'è nessuna richiesta formale". A dirlo è il vicepresidente della Regione Lombardia, Andrea Gibelli, parlando di un eventuale passo indietro del presidente del Consiglio regionale, Davide Boni, indagato per corruzione. Gibelli ha spiegato: "Spero che Boni darà informazioni coerenti con quelle che ci attendiamo. Dopo come partito faremo tutte le valutazioni del caso". Il vice governatore infine rivela: "Ho parlato con Boni, è sereno e mi ha confermato la sua estraneità".

 

PAOLO VALENTINI (Pdl) - ''Anzitutto è indagato e attendiamo l'esito delle indagini, dunque nessun giudizio in anticipo ma confidiamo che Boni saprà chiarire la sua posizione''. Lo ha detto il capogruppo del Pdl in Regione
Lombardia, Paolo Valentini,
assicurando che il suo partito ''non chiederà niente come negli altri casi'', cioè non chiederà le dimissioni del Consiglio regionale Davide Boni indagato. 

 

CARLO SPREAFICO (Pd) - L'unico dei 5 membri originari dell'Udp non coinvolto in indagini commenta: "A tutela dei lavori del Consiglio e ad autotutela del presidente Boni stesso, che, ci auguriamo, possa dimostrare la sua estraneità ai fatti, chiediamo le sue dimissioni immediate". Spreafico affiancato dal vicepresidente Sara Valmaggi (Pd) ha aggiunto: "Alla maggioranza chiediamo di farsi responsabilmente carico della situazione e di eleggere in tempi brevi un nuovo presidente, questo per consentire al Consiglio di poter continuare nei lavori". "Ricordiamo che il calendario delle sedute è fitto già dalle prossime settimane e il rischio reale, in queste condizioni, è che restino pesantemente condizionate. Ribadiamo - ha concluso - che quella di oggi è l'ennesima dimostrazione del fatto che questa legislatura è giunta al suo capolinea".  

 

LUCA GAFFURI (Pd) - ''Chiediamo di andare al più presto al voto e subito le dimissioni di Boni'': così il capogruppo Pd in Regione Lombardia Luca Gaffuri dopo una riunione fra i gruppi di opposizione dopo la notizia dell'indagine per corruzione che coinvolge il presidente del Consiglio regionale, il leghista Davide Boni.

 

ANTONIO DI PIETRO (Idv) - "L'ennesimo caso di tangenti non è certo un fulmine a ciel sereno. Questa volta e' toccato al leghista Boni e al suo entourage. E' una vicenda gravissima su cui occorre fare luce e che dimostra come da Mani pulite a oggi non sia cambiato nulla. Sembra un film già visto su cui la politica in questi anni ha voluto stendere un velo''. E' quanto ha scritto sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.

 

STEFANO ZAMPONI (Idv) -  Il capogruppo regionale dell'Italia dei Valori,  in merito all'avviso di garanzia emesso dal Tribunale di Milano per corruzione, commenta: "Sembra di essere tornati indietro di vent'anni quando c'era un avviso di garanzia al giorno. Al di là di ogni considerazione di carattere penale, che spetta alla Magistratura, è ormai evidente che questo Consiglio regionale non è più credibile e per questo va sciolto immediatamente per ridare al più presto la parola ai cittadini".

 

GABRIELE SOLA  (Idv) - Il consigliere regionale dell'Italia dei valori Gabriele Sola ha aggiunto: “Sarà la Magistratura ad accertare le responsabilità dei personaggi coinvolti in questa vicenda; certo è che il verde padano esce macchiato da un’accusa gravissima nei confronti di uno dei suoi esponenti di spicco, non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale. Nel rispetto dell’istituzione che presiede e dei cittadini, ci aspettiamo che Boni rassegni oggi stesso le sue dimissioni da Presidente del Consiglio regionale. La gravità della situazione non ammette alternative, la strada da intraprendere è solo una: quella di tornare al voto in regione”.

 

CHIARA CREMONESI E GIULIO CAVALLI (Sel) -  "Un presidente del Consiglio indagato non può in alcun modo assicurare il ruolo di garanzia che gli è proprio. Per questa ragione, considerate le accuse su presunte tangenti per centinaia di migliaia di euro contestate oggi a Davide Boni, che avrebbe anche utilizzato in tal senso proprio gli uffici regionali, gli chiediamo di presentare subito le sue dimissioni dall'Ufficio di Presidenza. Come abbiamo ribadito in tutti gli altri casi, è una questione di rispetto dell'istituzione, a maggior ragione trattandosi ora della più alta carica dell'Assemblea legislativa e a fronte di rilievi molto pesanti". Questo il commento di Chiara Cremonesi e Giulio Cavalli, consiglieri regionali Sinistra Ecologia Libertà. "Resta in ogni caso da rilevare un dato politico complessivo ben più che preoccupante -  hanno concluso -. Il quadro è ormai indifendibile.  Formigoni si decida finalmente a prenderne atto, restituendo immediatamente la parola ai lombardi".

 

CGIL LOMBARDIA - ''La notizia che anche il Presidente del Consiglio Regionale risulterebbe indagato per fatti di corruzione rende ulteriormente compromesso il quadro istituzionale di Regione Lombardia''. Lo afferma Nino Baseotto, segretario generale della Cgil Lombardia, a proposito delle indagini sul presidente del consiglio della Regione. ''Lo stillicidio di inchieste e provvedimenti giudiziari che riguardano esponenti di primissimo piano eletti in Consiglio Regionale, tra i quali alcuni che hanno avuto anche responsabilita' dirette o indirette nel governo regionale, pone oggi più che mai una vera e propria questione etica e morale, prima ancora che politica'', osserva il sindacalista.