Milano, 28 ottobre 2011 - Stop ai vitalizi anche da questa tornata elettorale, graduale riduzione per quelli percepiti dai circa 204 ex consiglieri regionali e innalzamento dell’età per ricevere il vitalizio da 60 a 65 anni. Davide Boni, presidente del Consiglio regionale, avanza le sue proposte per la riduzione dei costi della politica ma provoca lo scontro istituzionale con il Comitato ristretto dello stesso Consiglio regionale che si sta occupando di scrivere una legge bipartisan sulle spese e vitalizi.

Tutto è accaduto ieri pomeriggio. Mentre Boni illustrava la sua proposta (che ha sottolineato nasce da un accordo uscito nella Conferenza dei presidenti delle Assemblee italiane, di cui Boni è presidente e rilanciate nella veste di presidente dell’aula lombarda con l’obiettivo di risparmiare una decinadi milioni di euro all’anno), il Comitato ristretto era riunito a lavorare sugli stessi temi. Ossia ad un sintesi dei tre progetti di legge depositati da Pd, Pdl e Lega sulla riduzione dei costi della politica.

 

Sono piovute fortissime critiche da parte di tutte le forze politiche. È andato giù pesante il capogruppo della Lega, Stefano Galli, che ha bollato l’iniziativa di Boni come «improvvida e fuori luogo nonchè irrispettosa del lavoro della Commissione». Un’invasione di campo e una delegittimazione del lavoro dei consiglieri che non è tollerabile, ha aggiunto il capogruppo dell’Idv Stefano Zamponi che ha proposto la sospensione dei lavori in segno di protesta.

«Ci sono dei ruoli da rispettare - interviene nella polemica il presidente del Comitato ristretto Sante Zuffada (Pdl) -. C’è già tanta confusione e non si sente il bisogno di ulteriori conflitti istituzionali. Se Boni vuole presentare altri progetti lo faccia seguondo l’iter previsto». Anche Sara Valmaggi, vicepresidente del Consiglio regionale, ha sottolineato che «tutte le proposte di riduzione dei costi della politica, sia relative ai consiglieri regionali che ai componenti dell’ufficio di presidenza devono essere discusse seriamente, in tempi rapidi, in maniera organica, nelle sedi appropriate. In Lombardia questo compito spetta al comitato ristretto, che si sta già occupando di stilare un provvedimento in merito».

 

Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la proposta sul taglio delle auto blu in Regione Lombardia. «Scaricare sul Comitato questo problema è scorretto», tuona Stefano Zamponi. Proprio su questo tema, le scorse settimane, era stata bocciata in Consiglio regionale una mozione a firma Idv in cui si invitava l’Ufficio di Presidenza a rivedere le attuali disposizioni e, di fatto, a tagliare il budget per gli spostamenti.

«La delibera che regolamenta la materia è stata fatta dall’Ufficio di presidenza - ha spiegato Zamponi alla fine dei lavori del Comitato ristretto - ed è lo stesso Udp che deve intervenire per modificarla. Boni ha tentato di scaricare la patata bollente al Comitato». Su questo Boni, rincara la dose Zuffada, «potrebbe decidere anche domani». Fra i componenti dell’Ufficio di presidenza, Valmaggi, Ponzoni e Nicoli Cristiani usano l’auto blu, Boni e Spreafico usufruiscono dei rimborsi (lauti, pur sempre) per aver rinunciato.