Milano, 14 agosto 2011 - Lacrime e sangue, atto secondo. Il sindaco Giuliano Pisapia è in ferie e a presidiare il forte di Palazzo Marino rimane la sua vice, Maria Grazia Guida, a cui resta anche l’onere di commentare la manovra del Governo. Inevitabili le conseguenze sulla vita dei milanesi, già reduci dal giro di vite annunciato prima delle ferie, con l’introduzione dell’addizionale Irpef e l’aumento del biglietto del tram. E saranno (altre) lacrime e sangue. Lo dice la stessa Guida, senza giri di parole. «Per Milano la manovra costerà cento milioni», ha spiegato ieri mattina ai microfoni di Radio Popolare.

E questo, secondo il vicesindaco, «rischia di essere la fine del welfare. Se già avevamo il problema di ripianare un deficit di 186 milioni di euro, con questa manovra avremo bisogno di recuperarne almeno altri 100». La vicesindaca di Milano ha aggiunto che «l’assessore Tabacci farà adeguatamente i conti, ma la situazione è oggettivamente grave».

 

È una manovra che arriva in ritardo. Ci saranno altri tagli, viene legittimo chiedersi. Per il vicesindaco sono a rischio gli interventi «rivolti soprattutto alle popolazioni più fragili: parliamo di scuole, di nidi, di sostegno alle disabilità, a interventi a favore degli anziani. Questo ci obbliga ad aprire una riflessione etico culturale, per trovare le soluzioni adeguate per non far pesare sui soliti i costi dei ritardi di questo Governo». Così com’è la manovra proprio non va e sono in tanti a dirlo, anche nel centrodestra.

Togliere risorse agli enti locali vuol dire, di fatto, chiudere servizi. Ecco perchè «bisogna essere sobri nelle spese dell’amministrazione dell’ente locale, per evitare di toccare i servizi alla cittadinanza e gli investimenti. Poi, per Milano, ci sarà da ragionare sull’Expo, per individuare le risorse perché diventi occasione di sviluppo», conclude Guida.

 

Non è l’unico esponente della giunta Pisapia che parla di lacrime e sangue. Su Facebook l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, ha scritto che «a causa della manovra del governo, ingiusta perchè non chiede sacrifici a chi ha di più e massacra gli enti locali, dovremo compiere altre azioni radicali. Chiedendo alla città ulteriori sacrifici». Si prospetta un autunno difficile.