Milano, 17 maggio 2011 - Sarà ballottaggio. Fin qui, tutto quasi da copione. La sorpresa arriva però dai numeri: Giuliano Pisapia stacca Letizia Moratti di sei punti e mezzo e ribalta nettamente i favori del pronostico. Con 1251 sezioni scrutinate su 1.251, lo sfidante del centrosinistra conquista il 48,04%, mentre il primo cittadino uscente, sostenuto da Pdl, Lega e altri dieci cartelli elettorali, si ferma al 41,58%.

Pisapia è davanti alla Moratti in tutte le 9 zone della città. Secondo i dati forniti da palazzo Marino, il candidato del centrosinistra stacca maggiormente il sindaco uscente in zona 3 e zona 9 (circa 9 punti di distacco), mentre
il distacco più contenuto (0,3%) è nel centro storico. Nello specifico, in zona 1 Pisapia ottiene il 44,8% e Moratti il 44,5, in zona 2 Pisapia 46,6 e Moratti 43,27, in zona 3 Pisapia 49,93 e Moratti 40, in zona 4 Pisapia 48,57 e Moratti 41,41, in zona 5 Pisapia 48,83 e Moratti 40,41, in zona 6 Pisapia 49,28 e Moratti 40,23, in zona 7 Pisapia 46,75 e moratti 42,52, in zona 8 Pisapia 47,63 e Moratti 41,81 e infine in zona 9 Pisapia 49,07 e Moratti 40,89.

Un risultato inatteso alla luce dei sondaggi di qualche giorno fa, che accreditavano i due rivali di percentuali quantomeno ribaltate, con il Popolo della libertà che coltivava addirittura la speranza di spuntarla direttamente al primo turno. Invece no. Bisognerà aspettare altre due settimane (si torna ai seggi il 29 e 30 maggio) per conoscere il nuovo inquilino di Palazzo Marino.

Giocheranno un ruolo decisivo sia il Terzo polo che il Movimento Cinque stelle, che hanno sostanzialmente rispettato le attese: il finiano Manfredi Palmeri, ottiene il 5,54% dei consensi (un punto percentuale in più della coalizione formata da Nuovo polo per Milano e Udc), mentre il giovane portabandiera dei grillini, Mattia Calise, insegue col 3,22%; nessuno dei due ha dato indicazioni ufficiali per il secondo turno. Un responso largamente imprevisto quello di ieri, si diceva.

Sin dal primo pomeriggio, a urne ormai chiuse, proiezioni ed exit poll degli istituti di ricerca fotografano il sorpasso che non t’aspetti: Pisapia in testa, seppur di poco, sulla Moratti. Man mano che passano i minuti e i dati forniti si fanno sempre più attendibili, il vantaggio dell’avvocato, sostenuto dal Partito democratico e altre sette liste (tra cui Italia dei valori e Sinistra ecologia e libertà), si fa sempre più consistente. In serata, l’ex parlamentare di Rifondazione comunista può festeggiare all’Elfo Puccini: «E non ho ancora fatto il pieno di voti». La Moratti replica: «Ora una nuova fase per il centrodestra».

Dopo diciotto anni Milano torna al ballottaggio: finora, l’unico caso si era verificato nel 1993, quando il leghista Marco Formentini vinse su Nando Dalla Chiesa. Stavolta, sarà Pisapia contro Moratti. Grande euforia nel centrosinistra: il Partito democratico si aggiudica il 28,66% dei voti, mettendo a serio rischio la supremazia cittadina del Popolo della libertà (28,71%), che a sua volta perde più di sette punti percentuali rispetto alle elezioni regionali di quattordici mesi fa; difficile fare un confronto con il 2006, visto che allora c’erano ancora Forza Italia e Alleanza Nazionale.

Frena anche la Lega Nord: i lumbard incrementano sensibilmente i voti rispetto a cinque anni fa (9,64% contro 3,8%), ma registrano una decisa flessione rispetto al lusinghiero 14,5% della tornata precedente. Una cosa è certa, però: la coalizione di centrodestra ha preso più consensi del suo candidato (43,25 contro 41,53). Discorso opposto per Pisapia, che ha portato un valore aggiunto: 48,1 contro 47,31. L’ultima annotazione riguarda l’affluenza, con dati invariati rispetto alle ultime Comunali: hanno votato in 673 mila, cioè il 67,56% degli aventi diritto, contro il 67,52% del 2006.