Milano, 25 marzo 2011 - L’ex golden boy del calcio italiano non si smentisce e quando scende in campo riesce sempre a far faville. Alla prima in pubblico dopo il suo annuncio di tornare a occuparsi di politica, schierandosi per la prima volta nella sua carriera con un partito di centrodestra come Unione Italiana di Gianfranco Librandi che sosterra’ la candidatura a sindaco della Moratti, Gianni Rivera ha mietuto grandi consensi tra i milanesi che dopo aver goduto delle sue prodezze calcistiche sono intervenuti numerosi in un noto locale meneghino per stringere la mano all’indimenticato numero 10 rossonero che ha performato in una convincente arringa politica, dopo aver convivialmente condiviso aperitivi e chiacchiere con gli astanti.

"Dopo essere rimasto profondamente deluso dallo schieramento di centrosinistra - ha spiegato Rivera - ho deciso che era venuto il momento di lavorare nello schieramento opposto per tentare di migliorarlo dall’interno, nella direzione delle istanze delle persone. Mi sono ritrovato nei valori dell’etica, della meritocrazia e del pensiero all’interesse dei cittadini e non personale che porta avanti Librandi con la sua Unione italiana. Inoltre devo dire che l’idea di scendere in campo con un partito che porta nel suo stesso nome il valore dell’Unita’ italiana in un luogo dove la Lega ritiene di essere molto forte, ha un bel sapore di sfida. Quindi diciamo che mi schiero nuovamente a centrocampo per cercare di far vincere Milano e i milanesi che sono del nord, del centro e del sud e orgogliosi di far parte di Milano e dell’Italia" .

Da una metafora calcistica non puo’ che sorgere spontanea la domanda sull’incipiente derby della Madonnina che dopo tanti anni torna ad essere decisivo per le sorti del campionato: "E’ effettivamente un campionato nel campionato quest’anno - sorride Rivera che tante volte è sceso in campo nella stracittadina e di questo tipo di sfida conosce tutti i volti -  E’ una partita dove il nervosismo qualche volta vince sulla tecnica e quindi il risultato potrebbe essere quello più imprevisto. Sarà una partita molto importante per il campionato e mi auguro che vinca il Milan, ovviamente... però vinca il migliore. Anche se mi piace molto ripetere quello che diceva Rocco quando gli auguravano “vinca il migliore”, la risposta, pronta era sempre “speremo de no”".