Milano, 23 gennaio 2011 - La raccolta di firme organizzata da alcuni giovani del Pdl, in particolare da Sara Giudice, per chiedere le dimissioni di Nicole Minetti, la consigliera regionale coinvolta nel caso Ruby? «È un’iniziativa al di fuori del partito», minimizza il presidente della Regione Roberto Formigoni che dice di esserci informato con quelli «veri del Pdl».

Poche parole per poi proseguire con l’invito a lasciare lavorare i giudici. «La sinistra ha sempre detto di lasciar lavorare i giudici, in questo caso lo dico io: lasciate lavorare i giudici. Chi sono questi politici presuntosi di sinistra che vorrebbero una condanna ancor prima che la magistratura esprima una eventuale mozione di condanna? Non si ergano a giudici e non pretendano atti che ci saranno dopo un lungo confronto tra accuse e difesa».

E quanto al monito della Chiesa il Celeste è stato chiaro: «Sul caso Ruby l’atteggiamento del Papa, del cardinale Bertone, della Chiesa non è quello della condanna preventiva». E sempre ieri, anche il ministro per l’Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi, è intervenuto sulla questione Minetti. «Non esistono regole per cui un consigliere si debba dimettere se è coinvolto in una questione ancora aperta». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Domenico Zambetti, assessore alla Casa in Lombardia e vicecoordinatore regionale del Pdl, secondo il quale la Minetti «ha lavorato bene».

«Formigoni dica qualcosa di cattolico. Il governatore della Lombardia è vergognoso - attacca Leoluca Orlando dell’Italia dei Valori - pur di difendere la causa rinnega la sua fede e attacca i giovani del Pdl lombardo che hanno iniziato una raccolta firme perché non si sentono rappresentati dalla Minetti». «La sua difesa della Minetti - prosegue - è ignobile come è ignobile la difesa del comportamento osceno del presidente del Consiglio che sta facendo ridere tutto il mondo e portando discredito all’Italia. Formigoni sembra essere d’accordo con chi favorisce la prostituzione minorile e partecipa a festini vari».