Milano, 12 dicembre 2010 - Non ha catturato masse oceaniche la manifestazione che il Pdl ha organizzato a Milano a sostegno del governo, nello stesso luogo, il retro di Piazza Duomo, dove un anno fa fu aggredito il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Sotto al palco sul quale c’erano il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla e decine di esponenti del partito, come il sindaco di Milano Letizia Moratti, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e i sottosegretari Laura Ravetto e Daniela Santanchè si sono raccolti alcune centinaia di fedelissimi, che però non hanno impedito il normale passaggio di turisti e milanesi alle prese con lo shopping prenatalizio.

 

IGNAZIO LA RUSSA -  Il ministro della Difesa ha fatto una previsione riguardo le'sito del voto di fiducia previsto per il prossimo 14 dicembre: "Più voti di tutti gli altri", della sinistra soprattutto, ma anche "di Fini, Casini e Rutelli". "Pensate che schiaffo - ha aggiunto a margine della manifestazione del PdL a Milano, per quelli che, convinti di avere la sfiducia, l'hanno sottoscritta con largo anticipo infilandosi in un vicolo cieco". Secono La Russa, infatti, è "fallita l'offensiva per far cadere il governo Berlusconi con i numeri. È cioè la sconfitta - ha detto - di quelli che hanno rotto il patto con gli italiani per cercare di disarcionare il Cavaliere". Un tentativo, secondo il ministro perpetuato "in tutti i modi, attraverso le scorciatoie giudiziarie, gossippare, il conflitto d'interesse, con il lancio di oggetti contundenti e ora con un nuovo tipo di violenza mediatica e parlamentare, convicendo 35 deputati eletti con il PdL a votare contro. Questa - ha concluso - è una violenza privata dal punto di vista etico e morale".

Durante l’intervento del ministro si è creato subbuglio tra il pubblico del Pdl per la presenza di un presunto provocatore. Nessun grido di contestazione, ma qualche comportamento non gradito da partecipanti all’iniziativa ha fatto scattare l’ intervento delle forze dell’ordine per allontanare l’ indesiderato. E’ stato lo stesso La Russa, interrompendo il suo discorso, a rivolgersi al presunto provocatore con epiteti non gentili. "L’Italia è sempre gravida - ha detto - di un cretino in ogni sua piazza".

 

LETIZIA MORATTI - Un breve intervento anche da parte del sindaco di Milano: "Avanti al governo Berlusconi, avanti al governo Berlusconi. Questo è il governo che il paese ha votato e quindi deve andare avanti e da milanese dico grazie per tutto quello che il governo Berlusconi ha fatto per Milano". Rivolgendosi alle persone assiepate ai piedi del palco allestito accanto alla Rinascente, il sindaco ha usato parole di elogio: "Voi siete - ha detto il sindaco - l’Italia più bella, l’Italia positiva che crede nel progresso e che vuole costruire serenamente il suo futuro e incarnate quei valori che Berlusconi ci ha indicato: il valore della persona, il principio che la persona viene prima dello Stato, il valore della famiglia, il valore del merito e della sussidiarietà".

Prima di concludere il suo intervento Letizia Moratti ha ringraziato personalmente uno a uno tutti i ministri che hanno adottato provvedimenti a favore di Milano, dal ministro della Difesa Ignazio La Russa per l’invio dei militari nelle strade a quella dell’Istruzione Mariastella Gelmini per i fondi all’ edilizia scolastica, dal ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli per i finanziamenti alle nuove metropolitane. Il sindaco ha anche ringraziato il ministro dell’Econiomia Giulio Tremonti "che ci ha consentito di mantenere a Milano l’esposizione universale che porterà migliaia di posti di lavoro". "Milano è con il presidente Berlusconi - ha concluso Letizia Moratti - e con il suo governo". 

 

LA TELEFONATA DEL PREMIER - Alla manifestazione, però, è saltata la telefonata di saluto che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi avrebbe dovuto fare. Motivo del mancato collegamento telefonico, a quanto si è appreso dagli organizzatori, sarebbe stata una riunione che ha impegnato il premier ad arcore. All’incontro milanese non ha preso parte nemmeno il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, presenza che era stata annunciata ieri, e anche il corteo dei sostenitori Pdl verso una contemporanea manifestazione in piazza Duomo è stato annullato.