Rubavano droga e soldi a immigrati: condannati agenti Polfer, ma pene ridotte in appello

I tre erano stati arrestati nel novembre 2013, assieme ad uno spacciatore. I giudici hanno revocato il risarcimento che era stato riconosciuto ad una parte civile, mentre hanno mantenuto soltanto quello a favore del Ministero dell'Interno

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Milano, 27 maggio 2014 - Sono stati condannati anche in appello, ma la pena è stata ridotta, i tre agenti della Polfer di Lambrate arrestati a Milano nel 2013 per una serie di blitz fuori dalle regole. Gli agenti erano accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, peculato e detenzione e spaccio di stupefacenti, perché avrebbero messo in atto per oltre un anno una serie di blitz irregolari, portando via denaro e droga a immigrati e piccoli spacciatori. 

In particolare, il poliziotto Clodomiro Poletti, a cui erano stati inflitti in primo grado 12 anni e 8 mesi, è stato condannato a 8 anni e 6 mesi di carcere con il riconoscimento delle attenuanti generiche. La quinta sezione penale della Corte d'Appello di Milano ha condannato anche l'agente Ezio Orsini a 7 anni e 2 mesi e 24mila euro di multa, riconoscendo anche a lui le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti come per il collega Poletti (per lui una multa da 26 mila euro). Orsini in primo grado era stato condannato a 11 anni e 5 mesi. Al terzo imputato, Gianluca D'Acunto, condannato in primo grado a 6 anni e 6 mesi nel luglio 2014, sono stati comminati oggi 5 anni e 18mila euro di multa, perché è stato assolto da due capi di imputazione per non aver commesso il fatto. I giudici, inoltre, hanno revocato il risarcimento che era stato riconosciuto ad una parte civile, mentre hanno mantenuto soltanto quello a favore del Ministero dell'Interno (motivazioni della sentenza tra 60 giorni).

I tre (sospesi dal servizio e ancora agli arresti) erano stati arrestati nel novembre del 2013, assieme ad uno spacciatore (che ha patteggiato una pena di 3 anni e 8 mesi), nell'ambito dell'inchiesta coordinata dall'allora procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dal pm Paolo Filippini. L'inchiesta era nata dalle denunce del legale di alcuni immigrati, l'avvocato Debora Piazza, e aveva portato ad una serie di perquisizioni negli uffici della Polfer di Lambrate. Secondo le indagini, gli agenti Ezio Orsini e Clodomiro Poletti, tra le altre cose, avrebbero avuto a disposizione «illecitamente» oltre 144 kg di hashish «custoditi all'interno del locale posto nell'interscambio ferroviario di via Otto Cima a Milano, di cui avevano l'esclusiva disponibilità». Droga che, secondo l'imputazione, era destinata «alla cessione a terzi».

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