Lombardia, piano Poste italiane sospeso: convocato Tavolo regionale

Il sottosegretario alle Riforme istituzionali della Regione Lombardia, Daniele Nava: "E' stata riconosciuta la nostra esigenza di introdurre nel Piano criteri in più, oltre a quelli già previsti dalle leggi nazionali"

6- ...anche in ufficio!

6- ...anche in ufficio!

Milano, 18 marzo 2015 -  Il piano delle Poste Italiane che prevede, per la Lombardia, la chiusura di 61 uffici, soprattutto nei piccoli Comuni e l'apertura a giorni alterni di altri 121, sarà sospeso per qualche settimana e saranno considerate alcune eccezioni. La notizia arriva dal sottosegretario alle Riforme istituzionali della Regione Lombardia, Daniele Nava. 

"A seguito della risoluzione approvata dal Consiglio regionale il 3 marzo - spiega Nava - abbiamo avviato immediatamente un dialogo con la Direzione nazionale delle Poste italiane, ottenendo la sospensione del piano, che sarebbe dovuto entrare in vigore dal 13 aprile e la sua parziale revisione. Abbiamo fatto presente le istanze dei nostri territori e le criticità del piano e abbiamo trovato disponibilità nel vedere riconosciute alcune specificità. Abbiamo concordato di completare congiuntamente l'analisi dei territori prima di dare definitiva attuazione al piano di Poste". Come richiesto dal Consiglio regionale, sarà convocato la prossima settimana il Tavolo regionale, con  i soggetti coinvolti, per discutere sulle possibili modifiche del piano di Poste Italiane: "Si tratta - sottolinea Nava - di trovare proposte concrete e pragmatiche di soluzione che possano fare sintesi tra le esigenze dell'azienda e della collettività".

Le Sedi territoriali della Regione sono già al lavoro per raccogliere i dati necessari. "Va tenuto presente infatti - ricorda il sottosegretario - che l'entrata in vigore del piano non è in discussione, come ha anche confermato l'Ad delle Poste Italiane in Conferenza Regioni, e nelle Commissioni parlamentari, dato che applica un decreto Ministeriale del 2008, aggiornato da una recente delibera dell'Agcom (2014)".  "E' stata riconosciuta - dice ancora Nava - la nostra esigenza di introdurre nel Piano criteri in più, oltre a quelli già previsti dalle leggi nazionali. In particolare, si tratta di elementi come la presenza di frazioni isolate, la difficoltà a raggiungere gli uffici anche per assenza di collegamenti, la mancanza di sportelli bancari nei Comuni dove è prevista la chiusura degli uffici, la desertificazione commerciale, oltre che la previsione di riduzione del servizio in zone ad alta valenza turistica".  "Abbiamo ottenuto un importante risultato - conclude Nava - avviando un metodo di lavoro che potrà essere esteso alle altre Regioni. Come sempre la Lombardia fa da apripista".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro