Milano, le emergenze nelle periferie: "Case a pezzi e linee di bus da rivedere"

I cittadini chiedono attenzione in tutte le zone

Case popolari in zona Corvetto (Newpress)

Case popolari in zona Corvetto (Newpress)

Milano, 30 giugno 2016 - Periferie al centro. Suona come un ossimoro. Eppure è nei quartieri più distanti dalla Madonnina che si gioca la partita più importante, che si sente pulsare il sangue della città. Cinque parlamentini su nove conquistati dal centrodestra sono indice di un desiderio di cambiamento, di un malcontento di fondo. Ma quali sono le priorità? Quali le emergenze? Al di là dei singoli casi, cosa accomuna i territori ai margini della città, profondamente diversi? Riflettendo con comitati e associazioni di cittadini ma anche con residenti, da Quarto Oggiaro a Gratosoglio, dal Giambellino a Lambrate, si notano delle uguaglianze. In cima ai desideri c’è la voglia di «vivere in un posto gradevole, ben servito dai mezzi pubblici e pulito». Facile a dirsi, difficile a farsi. Una strada in salita. Perché «prima di tutto bisogna fare i conti con lo stato di manutenzione di certi palazzi dei quartieri popolari: alcuni non vedono interventi di riqualificazione da decenni», dicono i rappresentanti di comitati e di Autogestioni. Così a Ronchetto sul Naviglio, al Lorenteggio, al Corvetto, in via Quarti (zona Baggio) ma non solo. Una questione legata a doppio filo con «gli alloggi sfitti, oggetto di continue occupazioni». La proposta più gettonata è quella di assegnarli subito ai nuclei in graduatoria (in lista di attesa ci sono circa 23mila famiglie), che potrebbero provvedere autonomamente ai lavori di ristrutturazione da scontare con l’affitto. Tantissimi segnalano poi il problema «degli spazi comuni occupati da spazzatura» o trasformati in covi di attività illecite, come officine abusive. A Quarto Oggiaro, dove è stata scovata persino una palestra abusiva, da mesi si sta provvedendo - con l’aiuto della polizia - a ripulire locali invasi. Un buon segnale.

Ma gli animi si infiammano ancora quando l’argomento di discussione diventa «spazi abbandonati». Scheletri di palazzi mai ultimati, aree da bonificare, stabili vuoti in attesa di una nuova identità. Dalla Residenza sanitaria assistenziale del quartiere Adriano, mai completata e diventata luogo di bivacchi, alla scuola Manara di Quarto Cagnino, dismessa, in attesa di un futuro. Mentre i cittadini della periferia sud-est aspettano le bonifiche nell’area nord di Santa Giulia.

Altro capitolo riguarda le linee dei mezzi pubblici. Non tutti sono soddisfatti degli ultimi cambiamenti che hanno riguardato in particolare i bus dello spicchio ovest della città. I più anziani chiedono soprattutto il ripristino dei percorsi precedenti delle linee 63 e 72, ma anche di «avere un servizio più efficiente a Quarto Cagnino». Altra priorità riguarda la «carenza di spazi per l’aggregazione», soprattutto per i più giovani. Così piovono le richieste di aperture prolungate delle biblioteche ma anche di trasformazione di spazi, come negozi sfitti. Indice puntato pure contro «le discariche abusive, che risorgono sempre in certi punti» come via Arquà (traversa di via Padova), via San Dionigi, estrema periferia sud e alcuni angoli di Niguarda. Completa il quadro la richiesta di attenzione per combattere la solitudine. «Non tutti hanno la fortuna di poter andare nei centri aggregativi. E d’estate è un dramma».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro