Passera candidato sindaco di Milano: "Voglio una città-Stato"

L'ex ad di Banca Intesa ed ex ministro del governo Monti ha messo l'accento sulla sicurezza: "Creare 25mila posti di lavoro e per le strade mille agenti di polizia locale"

Corrado Passera candidato sindaco di Milano

Corrado Passera candidato sindaco di Milano

Milano, 1 dicembre 2015 - E' partita la campagna elettorale di Corrado Passera candidato sindaco di Milano. Lo slogan di Italia Unica che campeggia sui manifesti è: «Sicurezze ai milanesi!». Ex ad di Intesa ed ex ministro del Governo Monti, Passera aveva annunciato già a giugno la sua presenza alle Comunali del 2016, come candidato per il movimento Italia Unica. La sede del comitato elettorale è nella centralissima via Dante, vicino al Castello Sforzesco. Il blu è il colore che caratterizza l'impegno di Passera e che compare su manifesti e palloncini preparati per la conferenza stampa di presentazione convocata per questa mattina.

«Noi saremo 'la' lista civica di Milano. Oggi Milano ci chiede questo, non schieramenti, non sigle, non accordi sulle poltrone prima dei programmi, come succede negli altri schieramenti». Così Corrado Passera ha presentato il suo programma. Passera, che ha proposto di chiedere per la città gli stessi «poteri delle Regioni», ha sostenuto di voler aggregare chi ci sta ma partendo «dai problemi e dai cittadini», affermando di essere alternativo a tutti gli altri schieramenti. «L'attuale amministrazione non ha saputo affrontare i temi della sicurezza e del lavoro - ha detto l'ex banchiere - mentre gli altri hanno proposte teoriche o insufficienti. La nostra proposta è ambiziosa ma pragmatica». Passera mostra di puntare molto sull'orgoglio di essere milanesi. Anche in questo senso va la sua proposta di fondo sui poteri più autonomi e anche legislativi del Comune. «Vogliamo usare lo slogan 'Milano città Stato'? Va bene - ha argomentato -. Lo dice la Costituzione, che dà la possibilità ai cittadini di città con almeno un milione di abitanti di chiedere di trasferire poteri pari a quelli delle Regioni. E Milano non ha il diritto di gestire i suoi trasporti, la sua sanità, il suo turismo? Ci è dovuto. È chiaro che l'iniziativa deve partire dai cittadini della città metropolitana, ma sarà il nostro primo impegno».

«Siamo orgogliosi della nostra città, ma abbiamo anche preoccupazioni forti sul tema delle sicurezze, due più delle altre. La sicurezza fisica e il lavoro». Durante la conferenza stampa nella sede del suo comitato elettorale, in via Dante, l'ex banchiere ha sostenuto da una parte che «Milano sta diventando una città fra le più pericolose d'Italia», dall'altra che la città «ha raggiunto un livello di disoccupazione mai visto». In generale, ha detto, l'amministrazione di Giuliano Pisapia, non ha lavorato in «modo adeguato».

Passera ha promesso, se sarà sindaco, di disporre una pattuglia di polizia municipale 24 ore al giorno e 7 giorni su 7 in «ognuno degli 88 quartieri», per far fronte ai problemi di sicurezza, con «1000 vigili nelle strade» e «2000 nuove telecamere di sicurezza». Sul fronte del lavoro Passera si è impegnato a «creare 25.000 nuovi posti di lavoro», attraverso il recupero degli antichi mestieri ma anche con un piano di 2 miliardi di fondi comunali per un «grande piano di lavori pubblici sulle case popolari, sugli edifici scolastici, i campus universitari e gli impianti sportivi, su infrastrutture sociali e culturali». L'ex ministro ha detto che per reperire le risorse intende «privatizzare Sea, A2a e parte del patrimonio immobiliare».

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