Expo, nei parcheggi ancora poche auto: nessun effetto «ingressi in regalo»

I gestori: gli omaggi hanno evitato il peggio, ma il boom sarà a ottobre. Expo spa rischia di pagare fino a tre milioni di euro per bilanciare i minori introiti

Turisti visitano un padiglione con il ticket serale

Turisti visitano un padiglione con il ticket serale

Milano, 26 luglio 2015 - La strategia dei biglietti serali in regalo non ha aumentato il numero di automobili nei parcheggi dell’Expo. A un mese dall’avvio della promozione con cui gli organizzatori stanno cercando di riempire i posteggi, altrimenti vuoti, non c’è stato lo scatto in avanti sperato e gli ingressi non si discostano dalla media di maggio. Di ora in ora per Expo spa si fa più concreta l’ipotesi di dover staccare un assegno alla società Arriva per compensare i mancati introiti nella gestione dei parcheggi dell’evento. Nella maxi-area di Arese, ad esempio, undicimila posti in totale, a luglio si contano in media circa mille veicoli nel weekend e la metà in settimana. Tale quale la situazione dei primi trenta giorni di attività dell’Esposizione universale di Milano. «In qualche modo questa promozione ha frenato la discesa di luglio e agosto, che per noi sono mesi di bassa affluenza», è la spiegazione di Luca Delbarba, responsabile del progetto Expo per il gruppo Arriva, che gestisce direttamente i parcheggi di Arese e Merlata, cura il centro prenotazioni anche per Trenno e Fiera, opera il servizio di navette sul sito e il trasporto vip.

Per i posteggi, come per l’affluenza dei visitatori in generale, Expo rimanda a settembre e ottobre quell’aumento dei numeri che deve garantire gli equilibri di bilancio. «Incrociando i nostri dati con i loro (ovvero Expo spa, ndr) – spiega Delbarba – settembre e ottobre valgono come tre mesi e mezzo, si lavorerà a pieno regime». Tuttavia l’andamento dipenderà anche dal tipo di mezzi su cui si distribuiranno i turisti. Finora il 60% dei visitatori ha viaggiato in metropolitana e treno, il 25% con pullman privati e il 15% si è diviso tra auto, navette di hotel, taxi e conducenti personali. Il traffico di macchine si concentra tra le 18 e le 19, in coincidenza con l’apertura serale. Carte alla mano, Delbarba spiega che sabato 11 luglio in quei 60 minuti ad Arese si sono presentati oltre 800 veicoli, per un totale durante il giorno di 1.020, contro gli 815 del 20 giugno, l’ultimo weekend prima dell’inizio della promozione. Questo mese si è registrato anche un calo di pullman. Calo fisiologico, dovuto all’assenza delle scolaresche, tanto che rispetto ai 380 autobus privati dei primi due mesi, posteggiati tutti solo nell’area di Merlata, a luglio se sono registrati in media un centinaio, spalmati anche sul parcheggio di Roserio e sull’hub della Fiera a Rho. La convenzione tra Expo spa e Arriva, partecipata da Deutsche Bahn (le ferrovie tedesche), prevede che solo quando gli incassi supereranno gli 11 milioni di euro, la seconda società dividerà i propri ricavi con la prima. Se, viceversa, si mantenessero al di sotto di quella soglia, a via Rovello toccherebbe compensare i costi fino a un massimo di tre milioni di euro.

Stime aggiornate alla metà del percorso di Expo indicherebbero che anche con un aumento significativo delle auto a settembre e ottobre (quando ci si aspetta il ritorno in massa delle scolaresche), si riuscirebbe a centrare l’80%, massimo il 90% della soglia minima di 11 milioni di euro. Una somma tra gli 8,8 e i 9,9 milioni di euro. Expo spa, insomma, sarebbe meno esposta del previsto, ma dovrebbe comunque rifondere Arriva. Al conto finale bisogna sommare anche il potenziamento delle navette interne al sito. «Abbiamo sei autobus tutto il giorno – spiega Delbarba –, abbiamo raddoppiato il numero dei mezzi serali e sono in arrivo anche due autosnodati». Un servizio in più che andrà conteggiato dopo il 31 ottobre. Appuntamento a cui Sala intende presentarsi forte dei risparmi operati sul bilancio industriale del 2014, che si è chiuso con «47 milioni di euro» accantonati. Nel mezzo c’è un altro mese di «bassa stagione», agosto,sebbene il commissario si dica «positivo»: «Potrebbe essere anche meglio di luglio».

luca.zorloni@ilgiorno.net

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