Caso Pantani, Renato Vallanzasca sentito come teste

Il Bel René aveva raccontato di aver sentito, in carcere, voci riguardanti un presunto complotto ordito ai danni del Pirata

Vallanzasca in tribunale (Newpress)

Vallanzasca in tribunale (Newpress)

Milano, 21 ottobre 2014 - Caso Pantani, Renato Vallanzasca è stato sentito come teste dai carabinieri, su delega dei pm di Forlì nell'ambito delle indagini sulla morte di Marco Pantani. Il Bel René aveva raccontato di aver sentito, in carcere, voci riguardanti un presunto complotto ordito ai danni del Pirata. 

A differenza di quello che fece col Pm di Trento Bruno Giardina e poi con la mamma di Marco Pantani il bel Renè che fu capo della banda della Comasina e poi pluriergastolano ha risposto ai carabinieri che lo hanno sentito su delega del Pm di Forlì-Cesena, Sergio Sottani che ha riaperto il caso che fu archiviato sul presunto complotto ordito ai danni del Pirata per alterarne le analisi del sangue del 5 giugno '99 a Madonna di Campiglio e escluderlo dal Giro d'Italia che stava dominando. Dal fitto riserbo che circonda l'indagine forlivese si apprende solo che le indagini ora cercano i primi riscontri alle nuove dichiarazioni di Vallanzasca.

 Vallanzasca sostenne all'epoca di essere stato avvicinato in carcere a Opera da uno sconosciuto sedicente membro di un clan di camorra. Il quale lo avrebbe invitato a puntare milioni sul Giro d'Italia ma non su Pantani. ''Non mi permetterei mai di darti una storta. Non so come, ma il pelatino non finisce la gara''. Suggerimento insistito, anche mentre il Pirata dominava il giro. Il 5 giugno 1999, l'affondo: ''Visto? Il pelatino e' stato fatto fuori. Squalificato''.

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