Il Pat vende il palazzo di via Spiga: il rosso 2015 migliora di 4,4 milioni

Il gioiello pagato 37 milioni, con un rialzo del 50% sulla base d’asta di GIULIA BONEZZI

Il palazzo in via della Spiga ceduto dal Pio Albergo Trivulzio (Newpress)

Il palazzo in via della Spiga ceduto dal Pio Albergo Trivulzio (Newpress)

Milano, 4 maggio 2016 - Il Pio Albergo Trivulzio è riuscito finalmente a vendere il palazzo di via della Spiga 5. E bene, incassando 37 milioni di euro: l’acquirente, la società d’investimento e sviluppo immobiliare Pria Spa, ha sbaragliato le due offerte concorrenti con un rialzo del 50% sulla base d’asta di 24 milioni 270 mila euro. «Un successo straordinario» questa «prima asta per la vendita di una parte del nostro patrimonio immobiliare», osserva Maurizio Carrara, il presidente del consiglio d’indirizzo del Pat, nuova gestione in versione Azienda per i servizi alla persona. Si accompagna a un’altra buona notizia per la neonata Asp: il consiglio d’indirizzo degli Istituti milanesi Martinitt e Stelline e Pat ha approvato il bilancio 2015 che chiude in perdita di 8 milioni 991mila 788 euro. Sarebbe un disastro in qualsiasi altro posto, non alla Baggina che ha archiviato il 2014 - l’ultimo anno della vecchia gestione - con un rosso di 13 milioni 471 mila e 14 euro. Il miglioramento lordo ammonta a 4 milioni 479 mila 226 euro.

«A essere precisi - osserva il direttore generale del Trivulzio Claudio Sileo - il bilancio 2014 era gravato anche dagli accantonamenti del fondo svalutazione crediti che non erano stati messi a bilancio nel 2012 e nel 2013. Se questi accantonamenti, assieme alle plusvalenze derivanti da ricavi dalle vendite, vengono riportati all’anno di competenza, ottenendo bilanci oggettivamente comparabili», c’è comunque «una riduzione reale, in un solo anno, di 2 milioni 541 mila euro, pari al 22% in meno rispetto al 2014». «Un risultato ancor più importante - aggiunge il dg Sileo - se si tiene conto che la spesa del personale è aumentata perché si è proceduto ad assunzioni e stabilizzazioni, riducendo la presenza delle cooperative. Tutto ciò è stato fatto rispettando gli standard di accreditamento dei servizi, migliorando il clima interno tra gli operatori e aumentando le entrate».

Il 2014 era ricordato come l’annus horribilis per le vendite del patrimonio immobiliare alla Baggina, con tutte le aste andate deserte. Così, secondo il presidente Carrara, ora il «colpo» di via della Spiga, sommato a un bilancio migliore delle attese, «sono la conferma che il Pat si è decisamente avviato sulla via del risanamento e che può essere gestito correttamente nell’interesse, innanzi tutto, della città». Le vendite «di alcuni pezzi pregiati del nostro patrimonio», ha chiarito, serviranno come da programma «non solo a ridurre significativamente un debito insostenibile» (per gli interessi che pesano sul bilancio), ma anche a «dare il via a importanti progetti di riqualificazione sia strutturali, sia dei servizi. In questo modo, sono sicuro, sapremo riconquistare la stima e il cuore dei milanesi e riattivare una tradizione di mecenatismo a sostegno delle parti più fragili e bisognose dellapopolazione». 

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