Orfani ingannati e reclutati per rubare: sette ricettatori patteggiano

I ragazzini venivano reclusi a Cinisello Balsamo. Sette ricettatori patteggiano pene da un anno e 2 mesi fino a 2 anni e 4 mesi, altre cinque persone sono state rinviate a giudizio

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Milano, 20 aprile 2015 - Avevano arraffato merce per un totale di 157mila euro, poi la rivendevano. Ma erano al servizio di una banda senza scrupoli che reclutava minorenni in orfanotrofio in Romania e, dopo averli portati in Italia, li costringevano a rubare di tutto: dai generi alimentari ai capi d'abbigliamento nei supermercati a Milano. La banda di romeni e i presunti ricettatori italiani - in tutto 15 persone coinvolte l'anno scorso nell'inchiesta della polizia locale di Milano coordinata dal pm Enrico Pavone - sono comparsi in udienza preliminare davanti al gup Donatella Banci Buonamici.

Sette ricettatori della merce rubata hanno patteggiato pene da un anno e 2 mesi di reclusione fino a 2 anni e 4 mesi. Altre 5 persone sono state rinviate a giudizio dal gup, che ha accolto la richiesta del pm. Per quattro imputati il processo inizierà il prossimo 25 giugno, all'undicesima sezione penale del Tribunale di Milano, mentre il quinto verrà processato a Monza. Tre persone, invece, sono attualmente irreperibili. Tutti sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere (nei vari casi finalizzata alla riduzione alla schiavitù, ai furti e alla ricettazione) e altri reati. Attraverso referenti in Romania una decina di minorenni, ragazzi di 16 o 17 anni, nel 2010 erano stati contattati in un orfanotrofio «approfittando della condizione di necessità» e convinti a venire in Italia con la promessa di una vita migliore. La banda, capeggiata da A.B., in alcuni casi prestava loro il denaro per il viaggio. Una volta a Milano le vittime venivano chiuse in un appartamento nell'hinterland, a Cinisello Balsamo, e costrette a rubare merce di vario tipo, come vino, calze e affettati, prendendo di mira in particolare supermercati Esselunga. Furti quotidiani che, nel tempo, hanno fruttato un bottino ingente: circa 157 mila euro 

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