Strangolò la fidanzata: chiesto giudizio immediato per l'omicidio Trimboli

Maggioncalda ha confessato di aver aggredito la compagna, sua coetanea, durante una lite scatenata dalla gelosia, strangolandola con del nastro da pacchi. Poi è uscito di casa e, nelle ore successive, ha chiamato il padre chiedendo di controllare se la donna stesse bene

Via Commenda 28, dove è stata uccisa Sonia Trimboli (nel riquadro)

Via Commenda 28, dove è stata uccisa Sonia Trimboli (nel riquadro)

Milano, 3 febbraio 2014 - Chiesto il giudizio immediato per Gianluca Gerardo Maggioncalda, il 42enne che il 19 ottobre ha ucciso la fidanzata Sonia Trimboli, strangolandola nel suo appartamento in via della Commenda. La richiesta è stata firmata dal pubblico ministero Giancarla Serafini sulla base dell’evidenza delle fonti di prova a carico dell’imputato, reo confesso.

Maggioncalda ha confessato di aver aggredito la compagna, sua coetanea, durante una lite scatenata dalla gelosia, strangolandola con del nastro da pacchi. Poi è uscito di casa e, nelle ore successive, ha chiamato il padre chiedendo di controllare se la donna stesse bene. Quest’ultimo ha trovato il corpo e nel frattempo la polizia ha rintracciato Maggioncalda nei pressi di piazza Sant’Ambrogio, Trimboli lo aveva già denunciato di aver subito una violenta aggressione durante una delle frequenti liti. 

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