Omicidio in via Muratori, ergastolo al secondo killer. Farà ricorso in appello

Carmine Alvaro è il secondo presunto autore materiale dell'omicidio di Massimiliano Spelta e Carolina Ortiz Payano, uccisi il 10 settembre 2012 in via Muratori per una questione di droga

Omicidio in via Muratori

Omicidio in via Muratori

Milano, 3 luglio 2015 - Ergastolo e provvisionale da 600mila euro: è la condanna per Carmine Alvaro, presunto esecutore materiale dell'omicidio di Massimiliano Spelta e la sua compagna Carolina Ortiz Payano, avvenuto in via Muratori il 10 settembre 2012 a Milano. L'altro accusato di duplice omicidio, Achene Bonacci, è stato assolto. Le vittime si erano improvvisate corrieri della droga, e quella sera la donna aveva in braccio la figlia di due anni rimasta illesa e che ora rientra fra le parti civili beneficiarie della provvisionale. La sentenza è stata emessa dai giudici della Corte d'Assise di Milano.

Lo scorso 21 novembre l'altro esecutore materiale, Mario Mafodda, processato con rito abbreviato, era stato condannato al carcere a vita. Oggi è arrivata la condanna all'ergastolo, con tre anni di isolamento diurno, anche per il secondo killer. Anche Bonacci, assolto «per non aver commesso il fatto», era accusato di concorso nel duplice omicidio per aver partecipato alla progettazione dell'agguato.

Nelle scorse udienze il pm di Milano Elio Ramondini aveva chiesto la condanna all'ergastolo per entrambi. La Corte d'Assise, presieduta dal giudice Guido Piffer, ha quindi stabilito una provvisionale complessiva da 600 mila euro per i familiari di Spelta, parti civili: 200 mila euro per la sorella e la madre dell'uomo e 400 mila euro per la bimba, Luna, che ha quasi quattro anni (rappresentata nel processo dalla zia). «Siamo soddisfatti per la decisione del giudice - ha spiegato il difensore di Bonacci, l'avvocato Alexia Cellerino -, il mio assistito non è coinvolto nell'omicidio».

Presenteranno invece ricorso in appello i difensori di Alvaro. È stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione anche un terzo imputato, accusato di aver rubato lo scooter utilizzato dai due killer per fuggire dopo l'esecuzione. Per lui il pm aveva proposto la pena di sei anni di carcere. Spelta e la compagna, originaria di Santo Domingo, sarebbero stati uccisi a causa di un debito per una partita di cocaina contratto tra i killer e le due vittime, che si erano improvvisate corrieri della droga ed esigevano il pagamento di 40 mila euro. Alvaro e Mafodda li hanno sorpresi in via Muratori, in zona Porta Romana, ammazzandoli a colpi di pistola. I due uomini furono fermati dalla Squadra mobile dopo quasi un anno di indagini.

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