Omicidio sul lungomare di Rimini, fermati i tre killer del 40enne

L'esecuzione con un colpo di pistola alla nuca è avvenuta davanti al ristorante ‘Cavalieri Spiaggia’ a Rivabella. I tre hanno confessato al pm di aver preso parte alla spedizione FOTO

Petrit Nikolli, l'albanese ucciso sul Lungomare in una foto insieme alla moglie

Petrit Nikolli, l'albanese ucciso sul Lungomare in una foto insieme alla moglie

Rimini, 26 maggio 2016 - Si chiama Petrit Nikolli l'albanese 40enne che è stato ucciso mercoledì sera intorno alle 23 con un colpo di pistola alla nuca davanti a un ristorante di Rivabella sul lungomare Toscanelli.

Gli autori dell'omicidio sono stati fermati a Milano.  Si tratta di tre albanesi - padre e due figli, originari di Durazzo - incensurati e operai in grosse aziende del Milanese.

I tre hanno confessato al pm milanese di aver preso parte alla spedizione per uccidere Petit Nikolli. Ad esplodere il colpo mortale alla nuca sarebbe stato materialmente il padre, 48 anni, mentre i due figli, di 28 e 25 anni, avrebbero fatto da supporto. 

In poche ore la squadra mobile di Rimini in collaborazione con i colleghi milanesi è risalita agli autori di quello che sembra un regolamento di conti. (FOTO)

Sembra che la vittima sia stata raggiunta da una vettura, mentre si trovava in strada, dalla quale è sceso un connazionale con il quale ha iniziato a discutere animatamente fino a quando il killer ha estratto la pistola, una semiautomatica, sparando alla nuca.

L'assassino è poi fuggito con un complice in auto e sul posto sono arrivate le volanti. I sanitari hanno tentato di rianimare l'albanese per oltre mezz'ora, inutilmente. Secondo le indagini della squadra mobile di Rimini tutto nasce in ambito familiare e l'omicidio di Nikolli nasce in un ambito molto simile al 'kanun' per cui l'onore si 'lava' con il sangue.