Serie A, quel maledetto tarlo nella testa dell'Olimpia Milano

Coach Pianigiani: "La squadra non molla e viste le rivali non ci sono motivi per non vincere subito in Italia"

Simone Pianigiani (LaPresse)

Simone Pianigiani (LaPresse)

Milano, 16 gennaio 2018 - Il girone di andata non si è chiuso come l’Olimpia aveva sognato, anzi. E se non è andata nel peggiore dei modi è solo perchè non è scivolata al quarto posto (avrebbe dovuto perdere di 11) finendo nella parte di tabellone di Avellino, attualmente la squadra più in gas di tutta la Serie A. Così invece ci sarà subito un affascinante derby con Cantù.

Quel che preoccupa è un’Olimpia che non riesce a ingranare, schiacciata da mille impegni tra campionato ed Eurolega. Una situazione reale, ma della quale i biancorossi sono a conoscenza da una stagione e mezza, ma esattamente come l’anno passato non riescono a trovare una soluzione. Il fatto di perdere sempre in Eurolega diventa un problema che martella le teste dei giocatori che non riescono mai a entrare mentalmente in ritmo. Le strisce di vittorie consecutive sono quelle che rendono invincibili le squadre soprattutto nella testa, mentre la sconfitta continua a seminare dubbi. E in questo senso non può essere un caso che praticamente l’EA7 non abbia mai vinto un finale punto a punto in questa stagione (peraltro perdendo con 3 delle prime 5 in Serie A), se si eccettuano i successi con Brescia e con il fanalino di coda Varese a inizio anno. Coach Pianigiani, però, non vuole allarmismi: «In questo lavoro capita ci siano momenti in cui sembra che tutto sia contro e ogni rimpallo ti punisce. Invece è una stagione lunga, faticosa; adesso ci sono due gare di Eurolega, poi arriva Cremona e saremo pronti lo stesso. Non siamo mai stati davvero al completo o sani: questo ci deve dare fiducia. Quello che conta è arrivare al top quando vogliamo».

In questo senso i biancorossi con Venezia hanno dato un turno di riposo anche a Jerrells per provare a recuperarlo al meglio contro Malaga e Vitoria, mentre aspettano ancora il miglior Kuzminskas che ha avuto un inizio quantomeno complicato dopo quattro mesi di inattività con 10/36 al tiro. «Ho fiducia perché vedo come si allena la squadra e vedo che chi è in difficoltà comunque con il lavoro si riprende. Nulla deve smuoverci dal costruire un percorso che poi ci permetta di vincere le partite tirate o vincerne più di quanto è successo finora». Infine il coach prova a reagire alzando la testa: «La squadra non molla, è chiaro che perdere non piace mai, ma ho detto alla squadra che, viste tutte le avversarie, non ci sono motivi per non vincere subito in Italia». Tradotto: Milano deve arrivare all’eccellenza.

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