Galleria Vittorio Emanuele, arriva la boutique di Chanel

La giunta ha approvato l'ingresso della società negli spazi attualmente in concessione a Viganò

4 - L'ottagono della Galleria

4 - L'ottagono della Galleria

Milano, 6 febbraio 2016 - Novità in Galleria Vittorio Emanuele: sbarca la casa di moda francese per antonomasia, Chanel. La giunta ha approvato l'ingresso della società negli spazi attualmente in concessione a Viganò, a condizione che la maison francese paghi al comune il doppio del canone attuale e che la durata del contratto non venga in alcun modo prolungata, lasciando quindi all'amministrazione la possibilità di mettere a bando i locali una volta scaduti i termini contrattuali.

Gli spazi che passeranno da Viganò a Chanel hanno una metratura complessiva di circa 120 metri quadri, disposti su piano terra, soppalco e ammezzato. La convenzione attualmente intestata alla società Viganò scadrà nel giugno 2020 e prevede il versamento di un canone annuo pari a circa 129.300 euro, per effetto dello sconto del 10% riconosciuto alle Botteghe storiche. La nuova convenzione che sarà sottoscritta da Chanel avrà la stessa scadenza e un canone annuo di oltre 314mila euro (ovvero il doppio dell'attuale, senza lo sconto del 10%). Gli spazi saranno destinati alla vendita di accessori, articoli di profumeria e bellezza, in linea con l'attuale destinazione commerciale.

Grazie a questa nuova operazione, la redditività della Galleria aumenterà ulteriormente. Allo stato attuale i canoni introitati complessivamente ogni anno solo dalle concessioni del complesso monumentale ammontano a circa 27 milioni di euro (erano 11 milioni di euro nel 2011). "Grazie ai nuovi bandi e all'ingresso di nuovi operatori la redditività e l'attrattività della Galleria sono in crescita costante - afferma l'assessore al Demanio Daniela Benelli - Ricordo tra l'altro che le maggiori risorse della Galleria vengono investite nei quartieri popolari, in particolare per la manutenzione ordinaria delle case. E non dimentichiamo l'importante contributo dei privati che, con risorse proprie, contribuiscono al recupero e alla manutenzione del complesso monumentale. Mi auguro che anche con Chanel si possa aprire un dialogo su questo".

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