'Ndrangheta a Milano, nel mirino catering di San Siro: gip dispone giudizio immediato per 57

Il processo si aprirà davanti al Tribuanle il prossimo 28 aprile. Gli imputati fanno parte di un gruppo che operava nella zona tra piazza Prealpi e viale Certosa secondo un canovaccio classico: estorisioni, intimidazioni, ai danni di imprenditori FOTO / VIDEO / LE INTERCETTAZIONI

'Ndrangheta a Milano, un frame dei video dei carabinieri che ritrae Giulio Martino (polo grigia)

'Ndrangheta a Milano, un frame dei video dei carabinieri che ritrae Giulio Martino (polo grigia)

Milano, 14 marzo 2015 - Il gip Gennaro Mastrangelo ha accolto la richiesta dei pm milanesi Paola Biondolillo e Marcello Tatangelo e ha disposto il giudizio immediato per 57 persone accusate aver fatto parte o essere state al servizio di una cosca radicata a Milano e legata al clan di Reggio Calabria Libri-De Stefano-Tegano. Il processo si aprirà davanti al Tribunale il prossimo 28 aprile.

I 57 imputati erano stati arrestati lo scorso 16 dicembre dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Milano nell'ambito di un'indagine coordinata dai due pm e dal Procuratore aggiunto Ilda Boccassini e che ha portato a smantellare una 'locale' che operava nella zona tra piazza Prealpi a viale Certosa. Gli affiliati avrebbero operato secondo un canovaccio classico: estorsioni, intimidazioni, ai danni di imprenditori che da vittime sarebbero diventati organici alla criminalità organizzata. E poi traffico di droga i cui proventi sarebbero stati riciclati in operazioni apparentemente legali, come il tentativo, andato in porto, di concludere un affare sulla fornitura del servizio di ristorazione a San Siro. Tra le persone mandate a processo in immediato ci sono il presunto capo della cosca Giulio Martino, i suoi fratelli Domenico e Vincenzo, ed anche un ex carabiniere del Nucleo tutela del lavoro, Carlo Milesi (che ha ammesso gli addebiti), un ex poliziotto, Marco Johnson, e alcuni imprenditori 'amici', tra i quali, Cristiano Sala, colui che ha consentito al clan di mettere le mani sul servizio catering per le partite del Milan al Meazza. Da quanto si è appreso un numero consistente di imputati ha già chiesto o ha intenzione di patteggiare la pena.

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