Napoli-Inter, duello Higuain-Icardi: scudetto a ritmo di tango

Mancini: "Dovremo tutti dare tutto, dalla difesa all’attacco" di CLAUDIO NEGRI

Maurito Icardi (Olycom)

Maurito Icardi (Olycom)

Milano, 30 novembre 2015 - «Dovremo tutti dare tutto, dalla difesa all’attacco. Vincere a Napoli ci darebbe una grande forza, ma non sarà un confronto definitivo: non siamo neanche a metà campionato. Icardi starà fuori? Ah, tutto è possibile. Non posso dirvi nulla, solo ehm svelarvi che in porta giocherà Handanovic». Bene, no? Alla vigilia del partitone col Napoli, Roberto Mancini fa come il vecchio Leone di San Marco delle serenissime fortezze, dall’Istria a Cipro: tiene la zampa sul vangelo chiuso. Al Mancio piace sempre mutare cavalli e non dare punti di riferimento: «Solo undici fenomeni non ti fanno cambiare mai. Noi, che siamo in crescita, non abbiamo certezze». Un bel modo di far ruotare la brigata facendola sentire tutta utile alla causa. Avete presente il concetto di titolarità allargata?

Già, però a Icardi era spiaciuto restare accosciato con la Roma: «Ma un allenatore – rimarca Mancini – deve fare le sue scelte per schierare la miglior formazione possibile. Non vorrei lasciare fuori nessuno, ma le decisioni vanno sempre prese». Maurizio Sarri è invece uno che insiste sui medesimi: «Vuol dire sono forti e si confermano vicendo tanto. Sarri ha molte certezze: Insigne sta crescendo, è un grande giocatore italiano: con Higuain e Callejon ci farà sofffrire». Allora sarà un gara più sulla difensiva, da parte dell’Inter? «Difficile vincere se contro le grandi non ti difendi. Però nessuno pensa soltanto a quello. Anzi, noi vorremmo vincere sempre 3-0...». Poi il Falconiere dell’Esino traguarda un’inesistente bifora della Pinetina, gli occhi perduti in un loro orizzonte: «Ci sono squadre più forti e attrezzate di noi, come Napoli Roma Fiorentina e Juventus, ma è presto per tutti». Delle critiche lui poco se ne cale: «Anche l’idea del bel gioco è soggettiva. Ma alla fine quelli che vincono sono sempre i migliori».

Il Mancio rifiuta la contrapposizione schematica di un Napoli bello e di qualità opposto a un’Inter forgiata sulla forza: «La qualità ce l’abbiamo anche noi. Ma dobbiamo crescere ancora». Nel mistero della formazione che stasera si svelerà al San Paolo, giochiamo col fumo: davanti a Handanovic sono certi Miranda e Murillo (chi sennò?), probabili terzinanti Juan Jesus e Nagatomo. In mediana sono quasi certi il perno ringhiante Medel e Guarin. Probabile Felipe Melo (o Brozovic). Mazurka di ipotesi all’attacco: o Jovetic-Icardi-Perisic o Ljajic-Icardi-Perisic o Jovetic-Ljajic-Perisic o...

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