Corpo carbonizzato trovato a Novate: il filippino è stato soffocato. Si indaga su più piste

Novate Milanese, 30 gennaio 2015 - Il trentenne filippino, trovato carbonizzato, è stato ucciso altrove e scaricato in via Trento Trieste, tra Novate e Quarto Oggiaro. Un appuntamento con i killer, poi la lite, loro lo avrebbero legato e bruciato quando era già morto soffocato. Avrebbero caricato il corpo in auto e se ne sarebbero disfatti in un punto casuale, forse dove c’erano meno telecamere o forse dove pensavano di non essere visti. Killer non professionisti, questo è ormai certo, livello criminale «da strada». Prostituzione, piccolo spaccio o estorsione, in questo sono «specializzati» gli asiatici.  I carabinieri del nucleo investigativo, coordinati dal pm Paolo Filippini, escludono che ci sia un collegamento con la criminalità organizzata e con la malavita di Quarto Oggiaro. Altro contesto, quello in cui si muoveva il filippino, molto più basso il livello. Altre dinamiche. L’uomo, che non risiedeva nemmeno a Milano, è stato lasciato in quel luogo, al confine con Novate Milanese, del tutto casualmente, dicono gli investigatori.  Se è ormai chiaro il quadro generale, l’unico elemento «fuori contesto» è la ferocia dell’accanimento sul cadavere. Che stride un po’ con il livello criminale. Per gli investigatori potrebbe anche essere stato un avvertimento che gli uomini che lo hanno ammazzato hanno voluto dare a chi sgarra nell’ambiente.  Questo spiegherebbe le modalità, non da criminali abituali, con cui la vittima è stata uccisa. Alcune impronte sono state lasciate dai killer sul luogo del ritrovamento del cadavere e sono state isolate dalla Scientifica.  Ieri mattina si è svolta la seconda parte della autopsia i cui esisti non hanno cambiato il quadro ormai noto. I militari stanno vagliando le immagini delle telecamere di sorveglianza. E poi ci sono i metodi tradizionali di analisi sui tabulati telefonici e sulle celle agganciate in quei luoghi.