Cesareo d’urgenza, madre e gemelle morti in clinica: pm indaga per omicidio colposo

Claudia Bordoni, originaria di Grosio, si era sottoposta alla procreazione assistita. Aveva 36 anni e i giorni prima di aggravarsi era passata in diversi ospedali. Ministro Lorenzin invia task force

Claudia Bordoni, morta in ospedale mentre era incinta di due gemelli

Claudia Bordoni, morta in ospedale mentre era incinta di due gemelli

Milano, 30 aprile 2016 - Claudia Bordoni, una 36enne originaria di Grosio in provincia di Sondrio ma da anni residente a Milano, è morta insieme ai due gemelle (come precisato dal legale della faniglia) che portava in grembo alla clinica Mangiagalli di Milano. Il procuratore facente funzione di Milano Pietro Forno, oltre a spiegare che l'indagine è ancora alle fasi preliminari, ha voluto precisare che si tratta della morte di una donna che era "alla 25ma settimana di gravidanza" e non di un decesso durante il parto. Sgomento e dolore nel suo paese di origine, in Valtellina. 

La donna era stata ricoverata dal 13 al 21 aprile scorso al San Raffaele per complicazioni anche perché, da quanto si è saputo, si trattava di una gravidanza definita 'a rischio' e quattro giorni dopo era tornata al Pronto soccorso della stessa struttura sanitaria per dolori addominali, le era stata prescritta una terapia ed era tornata a casa. Due giorni fa, poi, si è recata alla clinica Mangiagalli, che è dotata di strutture specializzate e dove esiste anche un reparto di terapia intensiva neonatale, con incubatrici capaci di far sopravvivere anche bambini molto prematuri. Nel corso di questo periodo di complicazioni legate alla gravidanza, tra l'altro, era passata anche per il Pronto soccorso dell'ospedale di Busto Arsizio (Varese). Ed è morta poi alla Mangiagalli giovedì scorso per un'emorragia gastrica, stando ai primi accertamenti. I medici della clinica milanese hanno anche cercato di praticare un cesareo d'urgenza che non è riuscito.

È stato chiarito dagli inquirenti che l'autopsia non è ancora stata fissata e che probabilmente verrà effettuata a metà della prossima settimana, perché prima la Procura dovrà acquisire tutte le cartelle cliniche richieste ai tre ospedali (nei confronti delle tre strutture c'è anche un esposto penale dei familiari della donna depositato in Procura). Dopo aver individuato i medici che hanno seguito il caso, probabilmente ci sarà un'iscrizione di più persone nel registro degli indagati anche come atto dovuto a garanzia, proprio per permettere agli indagati di nominare consulenti di parte per seguire gli esami autoptici. 

REGIONE LOMBARDIA AVVIA VERIFICA -  "Regione Lombardia ha subito attivato la propria task force, diretta dal dottor Rinaldo Zanini, che effettuerà un audit su quanto avvenuto, mettendo in atto la stessa prassi già seguita per altri eventi analoghi accaduti negli ultimi mesi". E' quanto ha annunciato il Pirellone in una nota in riferimento alla morte di una donna e delle due gemelle di cui era incinta avvenuta alla clinica Mangiagalli di Milano. "I contatti con la struttura sono già stati avviati e, secondo quanto risulta dalle prime informazioni raccolte, non sembra evidenziarsi alcun elemento collegabile a negligenze da parte della struttura nella gestione del caso trattato, nonostante l'esito infausto" si legge nel comunicato che si concludete ricodando che "la clinica Mangiagalli di Milano è il più importante e qualificato punto nascita regionale".

LORENZIN INVIA TASK FORCE - Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin "ha deciso di inviare gli ispettori della task force istituita presso il Ministero per verificare quanto accaduto negli Ospedali di Lucca e di Milano nei giorni scorsi. Gli ispettori della task force istituita per verificare eventuali errori nelle procedure eseguite nei casi di presunta malasanità si recheranno a Milano, dove Claudia Bordoni di 36 anni è deceduta giovedì scorso, e presso l'Ospedale San Luca di Lucca, dove il 14 aprile scorso a un uomo di 56 anni, secondo notizie stampa, sarebbe stato asportato per errore un rene sano. La task force composta dagli ispettori del ministero, professionisti nominati da Agenas, Carabinieri del Nas, e dal rappresentante delle Regioni, dovra' accertare se a determinare il decesso di Claudia Bordoni abbiano contribuito difetti organizzativi della struttura sanitaria e se siano state rispettate tutte le procedure previste a garanzia della qualita' e sicurezza delle cure. Analoga verifica di procedure a Lucca, dove dovra' accertare le cause che hanno provocato l'errore nel caso dell'asportazione dell'organo sano al paziente. I risultati delle ispezioni verranno resi noti nei prossimi giorni". 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro