Venerdì 19 Aprile 2024

Tumore del polmone, la nuova sfida dello Ieo: un futuro di trattamenti chemio-free per tutti i pazienti

Si tratta di una linea di ricerca avviata all'interno del Programma Polmone con l'obiettivo di disegnare per ciascun stadio di malattia, compreso quello più avanzato, una strategia terapeutica finalizzata a fare in modo di ridurre al minimo l'utilizzo della chemioterapia, a favore delle nuove terapie a bersaglio molecolare

Medici

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 Milano, 25 novembre 2014 - Novembre mese di sensibilizzazione mondiale sul tumore del polmone. Attenzione puntata sul big killer che con 1.350.000 nuovi casi ogni anno e' la principale causa di morte nel mondo. In Italia 38.000 le nuove diagnosi. La Regione Lombardia al primo posto per incidenza con 7.200 nuovi casi l'anno. Il tumore polmonare da qualche anno sta vivendo una rivoluzione senza precedenti che lo ha trasformato in una patologia sempre piu' trattabile con metodiche d'avanguardia, attente alla qualita' di vita della persona. Se diagnosticato in fase iniziale oggi puo' guarire nell'85% dei casi con il solo intervento chirurgico. L'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) lancia il "Programma Polmone" che integra l'imaging, la chirurgia e la ricerca genetica e farmacologica piu' innovativa, per ridurre al minimo la tossicita' delle cure con il massimo di efficacia anche in fase avanzata di malattia.

Passaggio importante di questa strategia e' il primo Lung Cancer Meeting organizzato dallo IEO il 26 novembre, nel quale esperti italiani e internazionali faranno il punto sulle nuove strategie di cura in una visione di approccio personalizzato, che vede i pazienti seguiti attraverso percorsi diagnostico-terapeutici preferenziali, esclusivamente dedicati a questa forma di tumore. "La Divisione di Chirurgia Toracica dello IEO opera 1.000 casi l'anno, con una mortalita' a 30 giorni dello 0,9% (dati Agenas) e si colloca in cima alle classifiche nazionali. Questi risultati sono possibili grazie al Programma Polmone che identifica un nuovo modo di gestire e curare il paziente con cancro polmonare: il paziente sta al centro, mentre un gruppo di specialisti gli ruota intorno, accompagnandolo passo dopo passo dal momento in cui arriva per la prima visita fino al follow up delle cure" afferma Lorenzo Spaggiari, Professore di Chirurgia Toracica Universita' degli Studi di Milano e Direttore della Chirurgia Toracica dell'IRCCS Istituto Europeo di Oncologia ( IEO) di Milano. "Il Programma Polmone - continua Filippo de Marinis, Direttore della Oncologia Toracica dell'IRCCS Istituto Europeo di Oncologia ( IEO) di Milano - e' un progetto clinico-scientifico: clinico perche' realizza una gestione integrata del paziente a 360* e scientifico perche' si ha l'istituzione di un programma di ricerca, caratterizzato da un board di medici di altissimo livello dall'immunologia all'anatomia patologica, alla medicina molecolare, alla psicologia, che e' molto importante nella gestione dei nostri pazienti in quanto crea un tutt'uno in grado di migliorare la clinica, la ricerca e la qualita' di vita delle persone con un tumore del polmone". All'interno del Programma Polmone e' stata avviata quest'anno una linea di ricerca chiamata "Tumore del Polmone Chemio-free" con l'obiettivo di disegnare per ciascun stadio di malattia, compreso quello piu' avanzato, una strategia terapeutica finalizzata a fare in modo di ridurre al minimo l'utilizzo della chemioterapia, a favore delle nuove terapie a bersaglio molecolare.

L'iniziativa si basa su dati ampiamente dimostrati in letteratura per il cancro polmonare non a piccole cellule (80% dei casi). Nello stadio I il tumore guarisce con un intervento mininvasivo nell'85% dei casi, nello stadio II nel 40-60% con l'impiego, in aggiunta, di nuovi farmaci a target molecolare. Nello stadio III, invece, l'intervento chirurgico e' certamente piu' complesso ma l'obiettivo dello IEO rimane quello di ridurre il piu' possibile l'uso di chemioterapia a favore delle nuove terapie, in alcuni casi sperimentali, somministrate al malato in base al profilo genomico del tumore. Nello stadio IV, infine, non c'e' piu' chirurgia ma il 40% dei pazienti, grazie a tecniche di Next Generation Sequencing sulle biopsie tissutali del tumore, puo' essere trattato con farmaci biologici disponibili ma anche rientrare in specifici studi clinici condotti dallo IEO. Premessa di questo nuovo approccio e' la rivoluzione che permette di tipizzare i diversi tipi di tumore del polmone in base alle loro caratteristiche genetiche e personalizzare i trattamenti. "Negli ultimi anni si sono acquisite importanti conoscenze sui meccanismi di crescita dei tumori polmonari. E' stata fondamentale l'identificazione di alcuni oncogeni coinvolti nello sviluppo dei tumori polmonari non a piccole cellule, portatori di anomalie geniche che sono il bersaglio dei farmaci biologici, due volte piu' efficaci della tradizionale chemioterapia e con un profilo di tollerabilita' molto superiore", sottolinea de Marinis. "Negli ultimi anni si stanno studiando molte mutazioni che interagiscono con la crescita del tumore al polmone e di cui la ricerca sta mettendo a punto sempre nuovi trattamenti. Quella che ormai conosciamo bene e' la mutazione del gene EGFR, che si riscontra in circa il 14% dei pazienti con adenocarcinoma polmonare in fase metastatica e per cui sono a disposizione dei farmaci biologici specifici". Ma anche sul fronte dei tumori del polmone che non esprimono alcuna mutazione genica (l'80% dei casi) e che quindi non possono essere trattati con terapie a bersaglio molecolare, si stanno aprendo nuove prospettive grazie a farmaci che agiscono al livello di sistema immunitario come gli antiPD-1/PDL-1, una classe di molecole capaci di sbloccare il "freno" che il tumore mette al sistema immunitario dei soggetti malati. Questi anticorpi monoclonali, non ancora disponibili al di fuori degli studi clinici, utilizzati senza la chemioterapia, sembrano fornire risultati promettenti in pazienti per i quali le opzioni terapeutiche sono, nella attuale pratica clinica, o ridotte o scarsamente efficaci.

Fonte Agi