Giovedì 16 Maggio 2024

Istituto Besta, nasce centro per formare neurochirurghi

Si tratta del primo centro in Europa che ospita i quattro più avanzati modelli di simulatore attualmente disponibili: visione in 3D, suoni e sensazioni tattili

Istituto Besta, simulatori computerizzati

Istituto Besta, simulatori computerizzati

Milano, 24 novembre 2014 - Novità all'Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano: è stato inaugurato il primo centro in Europa per la simulazione neurochirurgica e la formazione dei futuri chirurghi, il Besta NeuroSim Center. Nessun altro centro al mondo ospita i quattro piu' avanzati modelli di simulatore attualmente disponibili: analogamente a quanto accade gia' da anni nell'addestramento dei piloti della aviazione civile e militare, questi strumenti consentono di riprodurre in tre dimensioni e in realta' virtuale il cervello e ogni tipo di intervento chirurgico su di esso.

I nuovi strumenti forniscono ai medici non solo la visione in 3D di questo organo ma anche i suoni e le sensazioni tattili che potrebbero avere operando veramente: utilizzando due joystick il chirurgo ha la stessa percezione che avrebbe nella realta' incidendo il tessuto cerebrale o effettuando un piccolo foro nella scatola cranica. Tra gli interventi che queste apparecchiature consentono di simulare vi sono, per esempio, l'asportazione di tumori cerebrali, la riduzione di aneurismi cerebrale, la ventricolostomia e la craniotomia. Il Besta NeuroSim Center rientra all'interno del progetto dell'Istituto Neurologico Besta "Inpatient Safety On Board (ISOB)", nato del 2009 per aumentare i livelli di sicurezza in sala operatoria adattando e implementando gli stessi protocolli di sicurezza applicati da anni in aviazione.

Il centro nasce anche per rispondere alla necessità di aumentare la sicurezza degli interventi chirurgici e il bisogno dei chirurghi di formazione continua nel corso di tutta la loro attività professionale. Nel 2013, infatti, oltre il 36% delle denunce in Italia* contro medici ha riguardato l’ambito chirurgico. Non si tratta solo di cattive pratiche: in neurochirurgia, per esempio, anche quando l’intervento è svolto secondo i migliori standard di qualità, poiché si tratta dell’atto medico col rischio più alto, si registrano complicanze in una proporzione che varia in media, a seconda del tipo di intervento, dal 3 al 16%.  Sottolinea Francesco DiMeco, direttore del Dipartimento di neurochirurgia dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta”: “E’ fondamentale che il neurochirurgo periodicamente dia prova che le sue capacità sono intatte: come accade per i piloti di aereo, andrebbe istituito una sorta di brevetto da rinnovarsi periodicamente. Inoltre, poiché dati sull’uso dei simulatori in chirurgia dimostrano che un’ora di questo tipo di pratica equivale a cento ore in sala operatoria, stiamo preparando un progetto didattico per accreditare il centro di simulazione per la formazione continua dei medici. Ma l’appello che lanciamo sia al Ministero della salute sia al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca è proprio quello di istituire il “brevetto da chirurghi”, che obblighi lo specialista attraverso test al simulatore a certificare periodicamente le proprie capacità operatorie”.

Aggiunge Alberto Guglielmo, presidente dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta”: “Oggi c’è grande attenzione per argomenti come l’accesso a numero programmato alla facoltà di medicina o la valutazione del livello dell’insegnamento universitario. Si tratta di una forte tensione, quindi, ad assicurare una preparazione teorica d’eccellenza ai medici di domani, eppure non si affronta il tema di quanto ridotta sia l’attività pratica che svolgono i ragazzi. Il nostro centro rappresenta una strada per aumentare il tempo speso in esercitazioni pratiche, assicurando agli studenti la possibilità di farlo con strumenti realistici. E’ importante sottolineare che negli Stati Uniti, da sempre all’avanguardia per nuove tecnologie e modalità di insegnamento avanzate, le università che, ricordo, dispongono solo di alcuni di questi simulatori, stanno varando esami basati su interventi simulati. Inoltre, il fatto di poter raccogliere in un unico centro tutte queste tecnologie d’avanguardia rende il nostro Istituto un punto di riferimento internazionale ed europeo”.