Milan, quell’insostituibile stakanovista di Kessié

L'ivoriano: "Per me non conta la stanchezza, voglio crescere e migliorare le prestazioni"

Il centrocampista ivoriano Franck Kessié (NewPress)

Il centrocampista ivoriano Franck Kessié (NewPress)

Milano, 14 febbraio 2018 - Kessie  è lo stakanovista d’Italia: tra preliminari, Serie A, Europa League e Coppa Italia l’ivoriano ha giocato 2932’ (nessuno ne ha disputati di più) ma alla 25esima giornata - nel cruciale posticipo contro la Sampdoria - sarà costretto ad osservare il primo turno di riposo forzato, appiedato dal giudice sportivo per aver rimediato la quinta ammonizione con la Spal. Uno stop che permetterà a Kessie di giocare domani sera con il Ludogorets senza dover dosare le energie per domenica ma che apre a tutti i dubbi del caso. Un’assenza pesante agli occhi di Gattuso e non solo: Kessie infatti non ha un sostituto naturale in rosa come mezzala destra - tanto che nelle uniche due gare saltate finora il Milan ha schierato Zanellato (ceduto a gennaio al Crotone) - e come atletismo. Nessuno infatti ha la sua potenza, la sua forza di interdizione e la sua capacità di correre su e giù per il campo.

Il Dubbio. Il ballottaggio per sostituire l’ivoriano contro la Sampdoria riguarda soprattutto Montolivo e Locatelli: esperienza contro esuberanza. Visto il buon ingresso in campo contro la Spal, Montolivo sembrerebbe leggermente più in vantaggio rispetto al giovane collega ma va ricordato che lo stesso Gattuso, poco meno di un mese fa, ha bloccato il trasferimento di Locatelli al Genoa in prestito, sottolineando quanto i suoi allenamenti nel ruolo di interno lo potrebbero portare a crescere alla svelta. Una situazione da testare in gare ufficiali. La gara di EL potrebbe aiutare in tal senso: se la partita infatti dovesse incanalarsi nel verso giusto come Gattuso spera, il tecnico si potrebbe concedere il lusso di utilizzare l’ultima mezz’ora come prova generale, magari facendo riposare per qualche minuto Bonaventura.

Kessie si racconta. «Un po’ di stanchezza c’è - ammette Kessie a Forza Milan - ma non conta la stanchezza per me. Io devo crescere ancora e alzare l’asticella delle mie prestazioni. Il momento più difficile per uno che gioca tanto come me è l’inizio, però dopo 20 minuti sono a posto perché rompo il fiato. L’emozione invece mi sale dopo il riscaldamento, quando faccio gli scalini per scendere in campo». Per Kessie i paragoni si sprecano: «Gattuso è stato un grande campione ma tecnicamente penso di essere più forte io. Ma il mio idolo è sempre stato Michael Essien». Ivoriano come lui, mezzala trascinante come lui: i tifosi del Milan intanto si augurano che l’impatto e il ricordo di Kessie in rossonero sarà diverso da quello lasciato dall’ex Chelsea, arrivato a Milano quando la benzina era già finita nel serbatoio dopo anni di logoranti battaglie.

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